rassegna stampa

“Almeno non siamo coinvolti”. Tifosi divisi su radio e social

La spaccatura in città è profonda e si percepisce dai commenti che viaggiano su social e radio dove è andato in scena lo sfogatoio dei tifosi

Redazione

"Finalmente si è posta la parola fine al progetto stadio". "No, speriamo l'iter continui". La spaccatura in città è profonda e si percepisce dai commenti che viaggiano su social e radio dove è andato in scena lo sfogatoio dei tifosi: come scrive Gianluca Lengua su "Il Messaggero",  c'è chi pronostica un crollo sportivo del club e chi è convito che l'iter avrebbe portato solo problemi alla città. Per tutta la giornata nelle emittentiradiofoniche sportive della Capitale non si è parlato d'altro: "Si può edificare uno stadio anche senza costruire una città. Il presidente della Roma deve togliersi dalla testa quell'area. Invito Pallotta a restare a dimostrare amore ai tifosi della Roma", ha detto Ilario Di Giovambattista su Radio Radio. L'eventualità che l'imprenditore di Boston venda il club se lo stadio non dovesse costruirsi non sorprende Mario Corsi che nella sua Te la do io Tokyo su Centro Suono Sport commenta: "Sono contento che la Roma, Pallotta e Baldissoni non siano coinvolti. Il fatto che il presidente ogni volta che si mette in dubbio la costruzione dello stadio minacci di vendere, la dice lunga sul perché è venuto a Roma: non per l'amore della squadra, ma per lo stadio di proprietà". StefanoPetrucci su Teleradiostereo aggiunge: "Se c'erano dei dubbi prima bisognava intervenire prima". È profondamente contrariato MaurizioCatalani su Rete Sport: "Se è tutto vero sia la Raggi che Zingaretti si dovrebbero dimettere e se davvero Pallotta andrà via la Roma avrà una caduta verticale". Non tutti, però, a Roma sono interessati alle sorti del club giallorosso: "Durante i lavori la zona sarebbe invivibile e senza infrastrutture inaccessibile", è uno dei tanti commenti su Twitter.