rassegna stampa roma

Stadio, in conferenza l’ipotesi del sì alla variante urbanistica

Giornata decisiva per il futuro dello Stadio. Si va verso il sì, ma con diverse prescrizioni legate alla mobilità

Redazione

La Regione Lazio potrebbe dare già in conferenza di servizi il via libera alla variante urbanisticacollegata all’approvazione dello stadio della Roma a Tordi Valle. Oggi round decisivo per il progetto, anche se l’esame di tutti i pareri potrebbe richiedere tempo e non chiudersi in giornata. Tutti i pareri trasmessi ieri sera sono positivi, e questo fa pensare a un via libera finale al progetto. I pareri sono però accompagnati da una lunga lista di prescrizioni in cui non mancano contraddizioni e disomogeneità. Un nodo è quello della mobilità, segnalato (in modo non univoco) nel parere di Roma Capitale, relativo al potenziamento della metropolitana Roma-Lido. Un altro nodo, scrive Il Sole 24 Ore,  che sarà affrontato oggi è il collegamento fra lo stadio e l’autostrada Roma-Fiumicino all’altezza del palazzo della Esso. Il parere del ministero dei Trasporti non ne fa menzione dopo che nella posizione precedente lo aveva considerato utile per affrontare sul piano urbanistico il problema della congestione. Nella nuova posizione del Mit non c’è affatto una marcia indietro rispetto a quella posizione, non si sostiene, cioè, che il ponte non serve o non va fatto.

Il Ponte di Traiano, nel frattempo è uscito dal progetto per il taglio delle cubature che avrebbero dovuto finanziarlo. Non è detto, però, che il tema del collegamento con l’Autostrada di Fiumicino non si riaffacci oggi, sia pure senza richiamare esplicitamente il Ponte di Traiano e con modalità nuove. Un’ipotesi, adombrata in alcune riunioni tecniche preparatorie, è che la Regione possa comunque porre il tema della connessione, senza identificare una soluzione specifica e soprattutto ipotizzando che questa soluzione possa essere trovata «senza contestualità» con l’avvio del progetto dello Stadio. In questo modo l’onere di realizzare il collegamento non ricadrebbe direttamente sul promotore e lascerebbe aperta l’ipotesi di una soluzione pubblica,con un eventuale finanziamento a carico di comune, Regione e anche ministero dei Trasporti.