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Roma, per lo stadio spunta Goldman

L'obiettivo sarebbe ottenere un prestito tra i 300 e i 400 milioni per la costruzione del nuovo impianto e delle altre opere adiacenti

Redazione

Milan, Inter, e poi Fiorentina, Genoa e forse in futuro la Roma di James Pallotta. Il calcio italiano è di fronte a una rivoluzione che potrebbe portare nel giro di alcuni anni a cambiare la faccia del campionato di serie A: se si esclude la Juventus, è infatti prevedibile che sui grandi club si concretizzino nuovi azionisti oppure progetti finanziari di rilievo, scrive Carlo Festa su "Il Sole 24 Ore". (...) I riflettori del mondo finanziario sono in realtà puntati sul progetto stadio della As Roma. E qui che si starebbero muovendo grandi banche internazionali e italiane. Il presidente giallorosso, James Pallotta, starebbe infatti finalizzando una trattativa con Goldman Sachs (come book runner) e con altri istituti per ottenere un finanziamento volto alla costruzione del nuovo stadio e per la realizzazione delle altre opere adiacenti alla struttura da 52.500 posti a sedere (estendibile a 60mila). L'obiettivo sarebbe ottenere un prestito tra i 300 e i 400 milioni. E la struttura finanziaria che potrebbe essere prescelta per il nuovo stadio della As Roma, come è ormai consuetudine per molti club di serie A, potrebbe essere quella dell'emissione di un bond sottoscritto da investitori istituzionali, con determinate garanzie sottostanti. Anche se, al momento, l'emissione dell'obbligazione per lo stadio non sarebbe ancora stata defmita e preferita rispetto a linee di credito più tradizionali.

I legami tra Pallotta e Goldman Sachs sono molto forti. La banca d'affari americana ha già in pegno il 100% della veicolo Stadio Tdv di proprietà del Neep Roma Holding (la cassaforte che fa capo a Pallotta e che controlla la As Roma). Non è inoltre da escludere che proprio la finalizzazione del progetto stadio della As Roma possa diventare l'ultimo sforzo di Pallotta prima di prendere la decisione di cedere il club giallorosso con il family office Raptor. "Stiamo assistendo nel calcio - spiega Fabrizio Vettosi, economista e fund manager - a un'euforia di riflesso che perviene dai mercati finanziari. Oggi l'accesso diretto al mercato finanziario è molto facile alla luce dell'enorme liquidità in circolazione. I bond sono quindi uno strumento perfetto. Il calcio resta comunque un'industria difficile da gestire e sostenere nell'attuale contesto normativo ed organizzativo. E dunque giusto, come nel caso di Fiorentina e Genoa, che ci sia a volte anche "stanchezza" negli attuali azionisti. Ricordiamoci anche che si tratta del settore industriale più mediatico, dove i tuoi clienti (cioè i tifosi) non si limitano a comprare il prodotto, bensì condizionano la tua vita privata".

(C. Festa - Il Sole 24 Ore)