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Tor di Valle, Italia Nostra: “Ricorreremo”

Contro la giunta Raggi anche l'Ente Nazionale Protezione Animali, che ha inviato una lettera a tutti i consiglieri comunali chiedendo di non avallare quello che appare come un devastante intervento sul territorio

Redazione

Polemiche e promesse di battaglie a colpi di carte bollate. La delibera sulla pubblica utilità del progetto dello stadio di Tor di Valle è approdata ieri in Assemblea capitolina per essere discussa e approvata. Ma sul provvedimento sono arrivate immediate le contestazioni dentro e fuori dall'Aula.

"Se il vincolo architettonico e paesaggistico su Tor di Valle verrà cancellato o dimezzato per costruire lo stadio Italia Nostra si appellerà alle Autorità amministrative e giudiziarie competenti - ha detto il presidente nazionale dell'Associazione, Oreste Rutigliano - La giunta non si è minimamente applicata a far convivere lo stadio con la conservazione dell'Ippodromo nei limiti indicati dalla soprintendenza. Noi combatteremo fino alla fine".

Contro la giunta Raggi anche l'Ente Nazionale Protezione Animali, che ha inviato una lettera a tutti i consiglieri comunali chiedendo di non avallare quello che appare come un devastante intervento sul territorio. E infine le opposizioni: «Il nuovo provvedimento ha subito un'accelerazione che ne ha stravolto il corretto iter procedurale. Il dubbio è che si sia voluto mettere in moto un meccanismo coercitivo a servizio di interessi privati», attacca il consigliere del Pd, Antongiulio Pelonzi. L'obiettivo dei Cinque Stelle è chiudere il voto entro domani, per poi attendere il pronunciamento della Soprintendenza sul vincolo.

(A.Sacconi)