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Prohaska: “Che tristezza l’Olimpico così vuoto”

Parla il centrocampista austriaco uno degli artefici del secondo scudetto giallorosso: "Tifo Austria Vienna ma spero la Roma possa arrivare fino alla fine della competizione"

Redazione

Diciotto anni di Austria Vienna (dove ha fatto anche l’allenatore), appena uno alla Roma che però corrisponde col secondo scudetto e quindi ne vale molti di più. Herbert Prohaska, detto “lumachina”, è l’autorevole doppio ex della sfida di giovedì e ieri ha parlato ai media austriaci: «Tifo Austria Vienna ma spero la Roma possa arrivare fino alla fine della competizione. Da 20 anni è una squadra di alto livello quindi per il Vienna ci sono poche probabilità ma dovrà giocarsela anche perché in Italia conta più il campionato e i giallorossi schiereranno le secondo linee».

Inoltre non ci sarà l’Olimpico infuocato al quale era abituato Prohaska: «Ricordo che contro l’Ascoli c’erano 54 mila spettatori invece quest’anno contro l’Inter ce n’erano 36 mila. I biglietti costano troppo e la gente preferisce guardare le partite in tv».

Nonostante siano passati tanti anni è ancora viva la delusione per la sua cessione nel 1983: «Fu catastrofica per me. In squadra c’era già Falcao e Viola volle prendere Cerezo. All’epoca si potevano tesserare solo 2 stranieri quindi fui costretto ad andare via, ma il presidente qualche anno dopo mi disse che fu un grosso sbaglio. A Roma vengo volentieri e ora che senza baffi e con meno capelli non mi riconoscono più per strada è anche meglio». (F.Balzani)