rassegna stampa roma

Defrel, la Roma non molla

Massara ha l'accordo col giocatore e propone un prestito oneroso a 2 milioni con riscatto a 17

Redazione

«Fino a giugno non venderemo Defrel». La porta sbattuta ieri in faccia dal presidente del Sassuolo Squinzi alla Roma rischia di infrangere l'ennesimo obiettivo giallorosso in un mercato che finora ha visto solo la cessione di Iturbe. «Ce l'hanno chiesto, ma adesso non è in vendita anche se lui dovesse spingere per andare via. Ci sono zero possibilità», ha concluso Squinzi.

E di pressing Defrel e il suo agente ne stanno facendo parecchio tanto che lunedì sarebbero stati addirittura avvistati al centro di Roma. Per Spalletti però il nome del francese resta in cima alla lista dei colpi possibili, e così la Roma si rifarà sotto proponendo un prestito oneroso di 2 milioni con obbligo di riscatto tra 18 mesi intorno ai 17 milioni, la promessa di riscattare Pellegrini a giugno e la possibilità di inserire Tumminello e Ricci nell'affare. Un'operazione alla Gagliardini.

Convincere uno come Squinzi a cedere però non sarà semplice. Il problema restano le alternative: Muriel costa troppo, il presidente del West Ham ha detto ieri di voler tenere Feghouli; Musonda è stato bocciato da Spalletti. Torna in ballo il nome di Jesè per il quale Psg e Las Palmas non hanno trovato ancora un accordo. Nel frattempo il tecnico ha rischiato di riavere Sadiq. Il Bologna era intenzionato a rispedirlo al mittente dopo 6 mesi di prestito e appena 5 apparizioni, ma dopo il summit a Milano con la dirigenza giallorossa e l'agente ha deciso addirittura di inserire una clausola per il rinnovo del prestito fino al 2018. Col Bologna ieri il ds Massara ha parlato anche del centrocampista polacco Krejici. In quel ruolo però sembra favorito Marin, giovane talento romeno, pupillo di Gheorghe Hagi, valutato 2,5 milioni dal Viitorul.

Ieri, infine, è stata presentata la partnership con Linkem il cui logo apparirà sulle maglie della Roma Primavera. «Per la ricerca del main sponsor della prima squadra siamo ottimisti», ha detto l'ad Gandini.

(F.Balzani)