rassegna stampa roma

Passo avanti della Roma. Passo nella storia per Totti

"Non pensavo al record, penso sempre alla squadra: questa è stata lamia forza. Per gli ottavi ci siamo anche noi"

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Andare sotto di una rete dopo appena quattro minuti, rialzarsi e decidere di guardare gli avversari in faccia è dote non da tutti. Se, poi, tutto accade sul campo dei più bravi d’Inghilterra nella passata stagione, il merito è triplo. La Roma torna dalla tappa di Manchester (sponda City) con un punto che fa morale,ma, soprattutto, classifica perché, adesso, molte delle possibilità perché i giallorossi si guadagnino il pass per gli ottavi di finale di Champions passeranno dall’Olimpico. A Manchester, intanto, Totti è diventato re d’Inghilterra, dove non aveva mai segnato: ora è tutto vero, anche uno degli ultimi titoli per il capitano giallorosso. Quando il tocco «sotto» del ragazzo di Porta Metronia è rotolato in fondo al sacco per il pareggio della Roma, la Champions League ha aggiornato i propri primati: fino al minuto 23 di ieri sera era Ryan Giggs il giocatore più longevo in fatto di reti (gol al Benfica a 37 anni e 295 giorni), dal 23’ l’oscar è passato nei piedi di Totti, bomber a 38 anni e 72 ore (davanti c’è solo Puskas in gol in coppa dei campioni a 38 anni e 170 giorni).

«Non pensavo al record, penso sempre alla squadra: questa è stata lamia forza. Per gli ottavi ci siamo anche noi», così Totti . La supremazia della Roma, sul campo di Manchester, si è vista soprattutto là in mezzo: Nainggolan e Pjanic non hanno dato punti di riferimento a Fernandinho e Yaya Tourè, mentre Keita ha dettato il tempo alle ripartenze giallorosse come un vero direttore d’orchestra. Il duello ha messo in evidenza la personalità di un gruppo, quello di Garcia, a suo agio sulla scenda dei campioni d’Inghilterra. La Roma si è mossa da squadra, ha ragionato da grande, non si è piegata dopo lo choc in avvio e ha tenuto in mano il copione della notte: Totti e soci escono dalla sfida con il City con la consapevolezza di poter vivere il girone più duro ad armi pari con il resto della compagnia. Se c’è un difetto da cancellare nella corazzata giallorossa è quello di non aver saputo colpire al cuore il Manchester nel momento in cui gli inglesi sembravano in affanno: nella parte iniziale della ripresa, la Roma ha dato la sensazione di poter affondare nel muro di burro del City perchè, a centrocampo, Pjanic e Nainggolan non incontravano alcuna resistenza, almeno fino all’ingresso di Lampard per Dzeko.

L’appuntamento Oltremanica era stato presentato come il viaggio verità per la comitiva romanista: c’era da misurare il progetto di crescita di una società, dopo tre anni e mezzo, si trovava nuovamente davanti ad una delle nobili d’Europa. Al di là del verdetto, il tecnico francese non può che sorridere al fischio finale. LaRoma, pur priva di ben otto giocatori, quattro titolari (DeRossi, De Sanctis,Castan e Strootman), non ha mai alzato bandiera bianca, anzi: ai punti avrebbero vinto i giallorossi per il modo in cui hanno comandato a lungo il gioco e per le occasioni create, anche se il City può lamentarsi per un rigore, sarebbe stato il secondo, non concesso per un tocco di mano di Manolas. Il gruppo di ferro dellaChampions dovrà fare i conti con la Roma. Questo ha detto la sfida di Manchester e non solo: il Cska Mosca, nel pomeriggio, era caduto in casa per 1 a 0 contro il BayerMonaco di Guardiola. Solo 1 a 0 e dopo avermesso i brividi ai bavaresi, mentre lo stessoCskaMosca, soltanto due settimane fa, era stato sommerso di reti nella Capitale (5 a 1 per i giallorossi).