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Inter, Thohir: “Possiamo competere con la Juve. Lo scudetto non sarebbe male”

Il patron indonesiano dell'Inter punta in alto: "Se guardiamo a questo inizio di campionato direi che possiamo tranquillamente competere con la Juve. Ma il nostro obiettivo è migliorare il quinto posto, certo che vincere lo scudetto non sarebbe...

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Erick Thohir traccia la linea che la sua Inter deve portare avanti per diventare grande. Il magnate indonesiano sogna di riportare in alto i colori nerazzurri ma "preferisco dare equilibrio alla squadra con interventi mirati", confessa in un'intervista al quotidiano 'La Stampa'. "Tutti noi conosciamo la storia dell'Inter, in due anni vogliamo tornare tra i dieci club più forti al mondo. Sul campo dobbiamo dare continuità con la presenza in Europa, e stiamo andando in questa direzione. Fuori, invece, serve una forte struttura manageriale. E anche qui ho scelto le persone giuste".

Roma e Juve oggi guidano la classifica di Serie A, eppure, per il presidente nerazzurro, "se guardiamo a questo inizio di campionato direi che possiamo tranquillamente competere con loro. Ma il nostro obiettivo è migliorare il quinto posto, certo che vincere lo scudetto non sarebbe poi male...". Miglioramenti sì ma mirati e niente follie per un top payer: "piuttosto vorrei dare tranquillità ai giocatori con alcuni rinnovi importanti di giocatori come Icardi e Kovacic. Non sono il tipo che si fa prendere dal panico e, magari, compra senza una logica. Sono convinto che serva la programmazione". 

"Ma sapevo anche che questo è il torneo più duro di tutti, dove non c'è nulla di scontato, il livello tecnico-tattico è molto alto, non dominano solo due squadre, ma c'e' un gruppo molto competitivo", sottolinea Thohir, dall'altro lato sorpreso in positivo dalla burocrazia, visto che "ho trovato dirigenti ben disposti alla discussione". Serve, pero', agire, a partire dalla "riforma dei campionati, perchè 20 squadre sono troppe. Bisogna scendere a 18 per aumentare la competitività del campionato. Rendere il prodotto calcio più ricco in tema di diritti tv, diminuire il numero delle squadre e, non ultimo aspetto, avere degli stadi adeguati alle nostre esigenze"