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Il fronte anti-Tavecchio corteggia Abodi: “Abbiamo i numeri”

Il calcio italiano va alle urne. A breve si deciderà il destino politico del pallone

Redazione

Il 6 marzo si voterà per la poltrona della Figc, a fine febbraio per quella della Lega Calcio, e le due urne sono strettamente collegate. Il calcio italiano entrerà quindi in cabina elettorale non senza incertezze. Tavecchio, numero uno della Federcalcio dall'agosto del 2014, è già in campo, e lo è da tempo. È l'opposizione però a scaldare i muscoli. Attorno a quali componenti? La Lega Pro di Gravina è l'anima del movimento, una posizione contraria all'attuale governance mai nascosta, cosi come quella del sindacato dei calciatori guidato da Tommasi: Lega Pro (17 per cento) più Aic (20 per cento) rappresenterebbero l'approdo naturale per gli arbitri (2 per cento) e per la serie B (5 per cento), con gli allenatori di Ulivieri (10 per cento) mai decisivi come questa volta per sconfinare oltre il 50 per cento. Ulivieri aspetta un programma dall'opposizione. Si racconta di una candidatura dello stesso Gravina ma per lui non sarà mai una questione d'onore. Ecco quindi l'idea Abodi, atteso mercoledì dal plebiscito nella sua lega. Abodi sogna la A ma potrebbe dirottare l'attenzione sulla Figc se la strada fosse piena di ostacoli. Intanto la Lega di A (12 per cento) è impegnata a riscrivere lo statuto che darà vita ad una gestione manageriale del calcio e poco attenta ad altro. Disattenzione che potrebbe portare ad un ribaltone che scalzerebbe Tavecchio. Per l'Uefa, intanto, è Michele Uva, dg della Figc, il favorito a rappresentare l'Italia.

(G. Buccheri)