rassegna stampa roma

Totti, la solita ossessione negli enigmi di Spalletti

L'allenatore della Roma lega il suo futuro a quello del capitano giallorosso

Redazione

E' passato un anno esatto dalla famosa intervista che fece scoppiare il caso Totti-Spalletti e il tecnico della Roma continua a legare il proprio futuro a quello del capitano. «Io non voglio che Totti smetta con me. Se lo fanno smettere io vado via, pure se faccio il triplete». Parole che cancellano il 4-1 rifilato dalla sua squadra al Torino, il 29esimo gol di Dzeko in stagione, la quindicesima vittoria consecutiva all'Olimpico.

Secondo quanto riportato da Matteo Pinci su La Repubblica, la città s’è già spaccata: per i maligni, l’allenatore ha deciso di scappare dalla Capitale, dalla stampa “antipatica”. Insomma, ha trovato l’alibi perfetto per abbandonare la nave, l'exit strategy necessaria per salutare tutti a fine campionato. Per altri, è la conseguenza delle pressioni tottiste, di chi più che per la squadra tifa per il suo capitano.

Spalletti continua a mettere paletti per la sua permanenza. E in poche ore passa da «Resto se vinco» a «Non resto nemmeno se vinco, se Totti smette». La scadenza del contratto del capitano gli ronza in testa, eppure finge di dimenticare il passato, le rogne dello scorso anno e anche gli ottimi risultati che la squadra sta portando a casa. Ogni volta che ne ha l’occasione, Spalletti dichiara che per restare vuole un titolo: vincere, in una città come Roma, garantisce credito inesauribile e la certezza di poter lavorare senza essere discusso settimanalmente. E' capitato a Capello dopo lo scudetto. E a nessun altro. Spalletti allora lo ribadisce: «O vinci o hai perso. E se si perde si va a casa...».