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Totti all’ultimo respiro e la Roma si prende il derby con la Lazio

I giallorossi soffrono e vincono di rigore. Ora due derby per regalarsi la finale di Coppa Italia a quattro anni dall'ultima disputata.

Redazione

La Roma è riuscita a superare il Cesena, ostacolo di B solo sulla carta, dopo 94 minuti di sofferenza che hanno trasformato Manolas in uno di quelli che fanno di tutto per rovinare la festa dei loro amici. Una Roma convinta nell’atteggiamento di meritare la qualificazione per diritto divino, prima di accorgersi di non meritarlo affatto. Mentre Totti evitava su rigore alla Roma i supplementari Salah trascinava il suo Egitto nella finale di Coppa d'Africa. Il capitano esulta così. «Per ora mi godo questi tre mesi, e poi deciderò cosa fare per il futuro» ha poi detto a fine match il dieci. Non è un alibi il turnover quasi invisibile: perché se a riposare sono rimasti De Rossi e Fazio, Dzeko è entrato dopo meno di venti minuti e dopo 45 s’è visto pure Nainggolan. Ma nonostante i demeriti giallorossi la sorte ha spinto per un derby in semifinale. Un'occasione per testare la profondità della rosa, con quei dieci giorni in cui Spalletti si troverà a giocarsi il ritorno dei sedicesimi di Europa League col Villarreal, l’Inter a San Siro, l’andata con la Lazio e il Napoli. Per il doppio derby c'è il nodo orario. A Roma c'è la convinzione generalizzata che il derby non si possa giocare di sera ma la Rai spende 22 milioni all’anno per la coppetta che non piace alle pay-tv, e ha il diritto alla prima serata. Si vedrà. Le diplomazie di Viale Mazzini sono già al lavoro per non dissipare un patrimonio potenzialmente enorme. Una questione in più per il nuovo questore di Roma. Ma non l’unica. Perché i tre derby in due mesi arrivano in contemporanea con la svolta sulla rimozione delle barriere voluta dal ministro Lotti. La Questura vorrebbe rimandare a dopo aprile la rimozione ma la direttiva potrebbe diventare esecutiva prima: e i tre derby in due mesi diventerebbero l’occasione giusta per mettere alla prova i tifosi di Roma e Lazio.

(M. Pinci)