rassegna stampa roma

Spalletti per Gerson e i gialli di Orsato: processo a Trigoria

Il tecnico giallorosso commenta: "Ho fatto giocare il brasiliano sulla destra non per sfondare ma per reggere botta. Poi non mi sembra che né Salah e né El Shaarawy abbiano fatto meglio"

Redazione

La scelta di far giocare Gerson. Se ne parla in società e se ne parla tra i giocatori, per un coro pressoché unanime: perché il giovane brasiliano, praticamente mai considerato, è stato dal tecnico buttato nella mischia, da titolare, nella gara più difficile, quella più attesa, per giunta come esterno alto, dopo esser stato sempre provato come intermedio di centrocampo? «Lui sulla fascia in Brasile ha giocato spesso e l’ho messo lì non per sfondare, bensì per reggere botta – si giustifica Spallettipoi né El Shaarawy, né Perotti amano giocare sulla destra. Non ha fatto male, però dopo l’ammonizione è andato in difficoltà e l’ho sostituito. E comunque non mi sembra che poi né Salah né El Shaarawy abbiano fatto meglio», come riporta Ferrazza su La Repubblica.

Una spiegazione che non convince del tutto, e che è stata ripercorsa ieri a Trigoria. Il day after romanista è carico di analisi, approfondimenti e confronti, per capire cosa manca ancora per tentare di sfatare il tabù dello Juventus Stadium, da dove i giallorossi sono sempre usciti sconfitti. Il mister ha chiesto ai suoi di non mollare, che il -7 è un distacco importante ma non impossibile da accorciare, avendo a disposizione la seconda parte della stagione. Tra le analisi, spicca quella di Szczesny, insieme a Nainggolan il migliore in campo di sabato sera. «In campo dobbiamo comportarci più da uomini che da ragazzini». Una considerazione che colpisce nel cuore lo spogliatoio e apre un dibattito importante sulla crescita mentale del gruppo di cui è responsabile- garante Spalletti.