rassegna stampa roma

Spalletti legge il futuro nel derby: remuntada alla Lazio o addio

Il futuro del tecnico rischia in fin dei conti di dipendere tanto da questi 90 minuti: "Per noi è una linea importante che può determinare molto, i miei calciatori lo devono sapere"

Redazione

In un anno Dzeko e Immobile sono passati dalla panchina a giocare il derby che vale una finale con un bottino di 53 gol in due. Questo Roma-Lazio ha occhi solo sul futuro. Il futuro di Spalletti rischia in fin dei conti di dipendere tanto da questi 90 minuti: «Per noi è una linea importante che può determinare molto, i miei calciatori lo devono sapere», ammette l’allenatore. Ma la rincorsa dopo il 2-0 laziale dell’andata apre una finestra pure sul futuro di Totti, che una partita così determinante potrebbe non viverla più. E del neo ds Monchi, che aveva persino pensato di esserci, stasera all’Olimpico, salvo fare retromarcia (anche se qualcuno giura che alla fine ci sarà) all’ultimo momento, scrivono Pinci e Cardone su "Repubblica". «La percentuale è a loro favore – riconosce Spalletti ma noi abbiamo forza e struttura mentale per forzare questa partita». Nel dubbio Inzaghi passa la vigilia a ribadire quasi compulsivamente le parole “umiltà” e “sacrificio“, come fossero un karma da regalare alla sua Lazio: «È la sfida delle sfide, si passa solo con testa e cuore, dimentichiamo i due gol di vantaggio, guardate cos’è successo al Psg con il Barça. Abbiamo giocato solo il primo tempo».

La rimozione delle barriere nelle due curve porterà all’Olimpico circa 50mila spettatori. Così tanti non se ne vedono da 813 giorni, l’ultima volta l’11 gennaio del 2015, il derby del selfie di Totti. Anche per questo pare che gli ultrà abbiano deciso di fare i bravi: i romanisti, al rientro dopo 19 mesi di assenza, e i laziali hanno chiesto alla questura le autorizzazioni per esporre coreografie e striscioni, processo ovvio solo per chi non conosce le dinamiche della capitale. Che per il “regalo” di un derby quasi “vintage” ringrazia il ministro Lotti – annunciato allo stadio – con striscioni firmati dai tifosi giallorossi in città. Per una volta, il gol più atteso dai tifosi di Roma e Lazio, non lo ha segnato né Dzeko né Immobile.