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Roma, dentro o fuori: la notte con il Porto vale già la stagione

Vinci e hai già vinto, magari poi puoi pure pensare di “regalarti” Borja Valero. Perdi e devi gestire le conseguenze del primo fallimento prima ancora che sia settembre

Redazione

Partecipare o meno alla fase a gironi della Champions League passa dalla gara di stasera contro il Porto. Vinci e hai già vinto, magari poi puoi pure pensare di “regalarti” Borja Valero. Perdi e devi gestire le conseguenze del primo fallimento prima ancora che sia settembre, scrive Matteo Pinci su "Repubblica". La qualificazione garantisce flussi di cassa in entrata per almeno 28 milioni, se tutto andasse male. Anche 35 con un po’ di buona sorte. Precipitare in Europa League fa aprire un paracadute da 11 milioni, ma non evita il fallimento sportivo. E fallire vuol dire indebolirsi anche economicamente. E quindi vendere, se non subito a gennaio, un pezzo pregiato.

Negli ultimi 6 anni l’unica italiana che ha superato indenne la selezione all’ingresso della Champions League è stato il Milan nel 2013. Hanno fallito Samp e Udinese, Napoli e Lazio. C’è poi quella specie di maledizione che s’è annodata ai destini europei della Roma americana: 7 sconfitte in 15 gare di Champions e soltanto due successi. Tutti all’Olimpico, il fattore su cui prova a puntare Strootman: «Averlo pieno renderebbe tutto meno difficile per noi, e più complicato per loro. Sarebbe quasi come giocare in dodici». Dovrà accontentarsi però di 35mila persone. A centrocampo tornerà De Rossi, risparmiato sabato con l’Udinese. Accanto a lui, nella difesa senza Florenzi (su cui è tornato a mettere gli occhi il Chelsea), debutta in Champions Bruno Peres, con Jesus e Emerson. Il leader dietro sarà Manolas, a centrocampo Nainggolan. Pure Perotti torna dall’inizio.