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Roma, dai nuovi acquisti deludenti all’incognita Dzeko: ecco i sei motivi della crisi

LaPresse

Dai mancati gol del centravanti bosniaco agli errori sul mercato, passando per le decisioni sbagliate di Orsato al Franchi. Queste alcune delle spiegazioni al momento che sta vivendo la squadra giallorossa

Redazione

La Roma pareggia a Firenze e ora è attesa dal test in Champions League contro il CSKA Mosca, ma lo stato di forma giallorosso è tutt'altro che positivo. Come scrive Fabrizio Bocca su repubblica.it, sono sei i motivi dietro la crisi. A partire da Dzeko che eroicamente meno di un anno fa rifiutò le sirene del Chelsea. L'uomo trascinatore della precedente Champions, lo straordinario e possente uomo rete è tornato a sbagliare a porta vuota e a trotterellare disorientato in prossimità dell'area di rigore.Il gol  - tranne che in Champions League (5 tra Viktoria Plzen e Cska) è ormai un richiamo perduto nella foresta. Essendo insostituibile si conta molto nel rapido risveglio. Ma a nessuno, nemmeno al tecnico, è dato sapere.

Poi c'è Di Francesco. Gli disfano e gli rifanno la squadra e lui la disfa e la rifà a sua volta. Nel calcio lo chiamano turn over, più banalmente significa anche arrendersi al fatto che così le cose non vanno e allora proviamo invece in quest'altro modo. A tentoni per capirsi. Soffre per gli errori degli altri ed anche dei suoi stessi, declama e racconta una Roma che non c'è, espone teorie sui giovani che non possono ripagarlo, confida ingenuamente in una vecchia guardia (De Rossi, Dzeko, Manolas, Florenzi) ormai depressa e sempre più convinta che tanto vincere alla Roma non è più nemmeno un optional. Già candidato all'esonero, va avanti di fiducia in fiducia.

Tra i colpevoli di questo momento anche Monchi. Planato nella Capitale come un marziano proveniente dai paradisi e dalle illusioni della Liga spagnola, il dirigente ha obbedito alla sovrana legge della plusvalenza e applicato l'ordine del presidente Pallotta di far cassa col mercato. Fino a quando la Roma ha piano piano eroso se stessa e i nuovi non hanno saputo essere all'altezza dei vecchi. L'ultimo Nainggolan non era poi così straordinario, Strootman prendeva ormai più critiche che elogi, Salah voleva fortemente la Premier Legue. Ma quei fantasmi comunque si aggirano a turbare i sonni giallorossi.

In entrata non è andato invece tutto per il verso giusto. Per un Lorenzo Pellegrini che ha preso il volo o per un Olsen che non ha fatto sentire l'addio di Alisson, c'è poi una lunga lista di giocatori che non hanno lasciato traccia.  Giovani promettenti, estrosi attaccanti, il loro contributo è rimasto lettera vuota.

Infine la Var. Nel più classico dei copioni appare poi la nube fantozziana del complottismo e delle avversità di arbitri e vertici di potere. A Firenze arbitro (Banti) e moviolista di supporto (Orsato) hanno sicuramente sbagliato, peccando di presunzione o di "eccesso di regolamento". Ciò non toglie che non è proibito fare un paio di gol in trasferta.