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Roma, addio modulo Barça. Col Chievo torna la difesa a quattro

In questo momento la squadra ha bisogno di certezze, e quello è il sistema che secondo il tecnico conosce meglio e su cui può costruire le prestazioni migliori

Redazione

Arrivederci difesa a tre: il modulo-Barça, quello dell’impresa, dopo gli sganassoni di Liverpool va in prepensionamento. Da oggi contro il Chievo all’Olimpico Di Francesco tornerà all’antico: 4-3-3, da qui alla fine si prosegue su questa linea, scrive Matteo Pinci su "Repubblica". In questo momento la squadra ha bisogno di certezze, e quello è il sistema che secondo il tecnico conosce meglio e su cui può costruire le prestazioni migliori. Difficile però dire che l’accenno di rimonta a Liverpool sia passato per questa soluzione. Di differenza non ne passa tanta tra un 4-3-3 e un 4-2-3-1, eppure ad Anfield quella distanza ha pesato. Al punto che ne è nata una discussione animata tra Di Francesco e Strootman. Lui chiedeva di insistere con i 3 centrocampisti, la squadra invece pareva continuare a muoversi su quel 4-2-3-1 che già in passato ha quasi “ chiesto” al tecnico di adottare. Anche l’allenatore romanista non lo nega: "Dipende dalle caratteristiche di qualche giocatore, Strootman è più portato a venire a prendere palla e abbassarsi che ad andare dentro, eppure quando lo fa, poi facciamo gol, come a Liverpool. Ma per le scelte prendetevela con me e lasciate lavorare la squadra" . Magari nello spogliatoio la questione del modulo resta un elemento di confronto, ma la spiegazione dell’allenatore pare dire nitidamente che indietro non si tornerà più fino a fine stagione.

Il primo avversario della Roma, stasera all’Olimpico, più che il Chievo di Maran sarà la testa. Troppo spesso, in questa stagione, l’attesa di una grande sfida ha tradito i giallorossi. Che prima di Chelsea-Roma persero in casa col Napoli passando una lunga fetta di partita senza quasi giocarla. E pure prima dell’attesissima doppia sfida col Barça, steccarono due volte: pareggiando a Bologna prima dell’andata al Camp Nou e soprattutto crollando all’Olimpico contro la Fiorentina prima di quella notte trionfale contro Messi. «In certe situazioni viene meno la determinazione - ammette Di Francesco - e nella crescita della squadra dobbiamo imparare a trattare tutte le partite allo stesso modo. Ora c’è il Chievo e non si potrà più sbagliare». Perché per ripetere anche il prossimo anno la cavalcata in Champions, bisognerà mettersi dietro almeno una tra Inter e Lazio, ma in casa la squadra ha subito il doppio dei gol presi fuori, 18 contro 9, e fatto 6 punti in meno.