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Ripresa da incubo, Difra: “Dopo il gol siamo svaniti”

Delusione per una stagione che continua a vivere su un’altalena fatta più di bassi che di alti

Redazione

Affonda contro il Milan, la Roma (0-2), sprofondando nuovamente al quinto posto in classifica, superata da Lazio e Inter. Serata nera all’Olimpico, scrive Francesca Ferrazza su La Repubblica, e seconda sconfitta consecutiva dopo quella in Champions, contro lo Shakhtar.

Delusi e inferociti, i tifosi, che sommergono di fischi la squadra al termine della gara, intonando cori di contestazione (“Tifiamo solo la maglia”). Delusione per una stagione che continua a vivere su un’altalena fatta più di bassi che di alti. Di Francesco ha preferito schierare Schick al posto di Dzeko. E nel dopo partita ammette: "Nel primo tempo noi bene, il Milan non si è visto. Dopo il loro gol, siamo però svaniti. Schick speravo che desse profondità e vivacità all’attacco nel momento in cui doveva far respirare Dzeko. Non ci è riuscito, o solo in parte. Ma questa non è una bocciatura del ragazzo. Io sono il primo responsabile della sconfitta. Ed è normale che io sia in discussione".

Tutti male escluso il solito Alisson, che ha salvato l’imbarcata in una serata destinata a lasciare inevitabili strascichi.

Monchi raggiungerà invece in queste ore Pallotta (ancora cori ieri sera contro di lui) a Boston. Il ds deve concordare con il presidente statunitense le strategie legate alla preparazione della prossima estate e al mercato estivo, sul quale si sta già lavorando. Di Francesco, appesantito dalla brutta sconfitta subita contro il Milan, comincerà invece a pensare alla difficile trasferta di sabato prossimo a Napoli. Le possibilità di raddrizzare definitivamente la stagione rischiano di scarseggiare e, contro la squadra di Sarri in corsa per lo scudetto, non sarà semplice riavvicinare la zona Champions. Champions che la Roma ritroverà poi il 13 marzo, nel ritorno all’Olimpico contro lo Shakhtar, dopo la sfida casalinga con il Torino. Un calendario intenso e determinante, che trova però una squadra non prontissima, né dal punto di vista fisico, né da quello mentale.