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“Revolución” Monchi: a caccia di talenti sul campo e dal vivo

Il ds ridisegna l'area scouting del club giallorosso: priorità all’osservazione in giro per i campi, prima ancora del ricorso alla tecnologia. Tre le figure cruciali: Dario Rossi, Simone Canovi ed Enrico Paresce

Redazione

Monchi la chiamerebbe “revolución”: la caccia al talento, al campione del domani, passa per una rivoluzione. Quella della struttura di scouting della Roma, riplasmata dal diesse spagnolo, scrivono Fiori e Pinci su "Repubblica". Priorità all’osservazione in giro per i campi, prima ancora del ricorso alla tecnologia. Si lascia il salotto, si torna sugli spalti, anche quelli di periferia o al di là dell’oceano. Un cambio di rotta rispetto alla precedente era Sabatini: con l’attuale uomo mercato dell’Inter, lo studio dei prospetti più interessanti vedeva al centro una piattaforma come WyScout.

Il ricorso alla tecnologia con Monchi non sparirà: nelle sue idee, però, battere in lungo e il largo i vari campionati sarà fondamentale. Ecco perché ha deciso di mettere in piedi un ufficio, una sorta di “tavola rotonda” attorno a cui i suoi uomini di fiducia si siederanno per confrontare nomi e dati raccolti. Il diesse andaluso si avvarrà della collaborazione di tre figure in particolare: Dario Rossi (figlio dell’ex allenatore laziale Delio e già al fianco di Walter Sabatini), l’agente Fifa Simone Canovi e il giovanissimo Enrico Paresce. Monchi ridisegna così la geografia dell’area scouting di Trigoria. A partire dalla conclusione del mercato estivo, gli osservatori giallorossi saranno chiamati a visionare di persona i profili più interessanti: non solo in Europa, ma anche in aree più periferiche come il Sudamerica.