rassegna stampa roma

Il Var non ha ancora un cuore, la Roma guarda già all’Europa

A fine partita la Spal è furibonda per le decisioni arbitrali: "Ma che noi stiamo qui a pettinare le bambole? Per noi il Var non esiste?"

Redazione

Tre gol e tre punti contro una Spal in dieci, per un'espulsione via Var. Troppo facile per una Roma troppo più forte del fragile avversario e che dopo i punti buttati a Marassi riprende la corsa regolare. La Roma festeggia, ma la Spal s’arrabbia anche parecchio per la Var. Come tutte le macchine, la moviola in campo è di fatto stupida, non ha umanità, non guarda in faccia a nessuno, scrive Fabrizio Bocca su "Repubblica". Neanche una piccola squadra terzultima in classifica che deve conquistarsi la salvezza; neanche un difensore in affanno che aveva trattenuto per il colletto Dzeko, rimasto in piedi fino a quando non era arrivato in area, e che l’arbitro Abisso aveva sanzionato con una punizione da fuori area e un'ammonizione a Felipe. L’inflessibilità del Var Pairetto lo hanno costretto a rivedere il precedente giudizio sulla “chiara occasione da gol”, commutare quell’ammonizione in rosso e condannare la Spal.

A quel punto la partita della Roma è diventata un semplice allenamento e un aperitivo tv per chi stava aspettando Napoli-Juve. Dzeko ha messo dentro il suo primo gol dopo otto partite all’asciutto dalla doppietta di Stamford Bridge e Strootman ha raddoppiato con i giocatori della Spal che hanno chiesto a loro volta l’intervento della moviola per un fuorigioco di El Shaarawy. Ma per la Spal il diritto d’appello tv è zoppo. E infatti il club, ordinato il silenzio stampa, si è poi parecchio arrabbiato: "Ma che noi stiamo qui a pettinare le bambole? Per noi il Var non esiste?". Di Francesco ha risposto così: "Io ci sono passato prima di loro (al Sassuolo ndr). Lamentarsi aiuta veramente poco, ho sempre evitato di piangermi addosso".