rassegna stampa roma

Aspettando Messi, la Roma si fa bastare il cinismo in trasferta

El Shaarawy e un ritrovato Nainggolan portano tre punti a Di Francesco

Redazione

Deve far tutto parte, anche questo 2- 0 allo Scida di Crotone, di un percorso spirituale e fisico di avvicinamento alla partita delle partite. Una specie di pellegrinaggio giallorosso, per trovare la forza di affrontare la più immane delle prove. Una via Francigena del pallone o un Cammino di Santiago che unisce campionato e Champions, percorso chiedendo la grazia di essere risparmiati dal tiki taka (o quel che ne è rimasto) di Ernesto Valverde.

Anche con il Crotone, scrive Bocca su "La Repubblica", squadra che arranca in zona retrocessione, e che ha cercato di fare il possibile, non ci fosse stato Alisson forse sarebbe finita diversamente, ma è lo stesso Zenga ad alzare le braccia. "È un portiere che emoziona, quelli che emozionano sono i più forti". Infatti alla fine, al lordo dell’orgoglio degli uomini di Zenga, degli errori della difesa romanista, dei miracoli di Alisson e del turnover di Di Francesco che ne ha cambiati 6 su 11 rispetto ai soliti, resta sempre un 2- 0 marchiato da El Shaarawy, che un gol ha fatto e a quello si è limitato, e dalla botta di Nainggolan, che sembra ritrovare il piglio sfacciato da energumeno del pallone. Va bene che se la Juve si fa fermare dalla Spal non si può fare troppo gli schizzinosi su certe vittorie, però è chiaro che ogni passo e ogni giocata siano misurati e giudicati ormai in chiave Barcellona. Anche perché ci resta solo, alla ripresa, una trasferta a Bologna, e subito dopo il Camp Nou.

Gradito o non gradito intanto arriva il reset dello stop al campionato. "Ben vengano le soste – ha detto Di Francesco – ci abbiamo lavorato, servono a recuperare energie fisiche e mentaliAnche quelle dell’allenatore".