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rassegna stampa roma

Il piano Usa per l’EuroRoma brava (e bella) con le grandi

A oggi il raggiungimento dei quarti garantisce ai giallorossi una settantina di milioni che renderanno più semplice il mercato estivo

Redazione

Per il suo sessantesimo compleanno James Pallotta non avrebbe potuto ricevere un regalo più gradito dei quarti di finale di Champions League. Perché se il cruccio dei tifosi è soprattutto la decennale astinenza da trofei, l’obiettivo della proprietà americana è sempre stato un altro: prendere un club che della dimensione locale aveva sempre fatto il suo vanto e anche la sua forza e dargli una dimensione internazionale adeguata al rango di una capitale europea. Questa metamorfosi della Roma non poteva passare se non dalla vetrina globale per eccellenza, cioè la Champions. Che oltretutto è anche il "bancomat" da cui attingere annualmente per vivere al di sopra delle possibilità offerte da un fatturato che, in attesa dello stadio di proprietà, è molto lontano da quello di almeno sei delle altre sette sopravvissute nella competizione: a oggi il raggiungimento dei quarti garantisce ai giallorossi una settantina di milioni che renderanno più semplice il mercato estivo. A rinverdire la vocazione europea della Roma, che a queste altezze mancava dal 2007/08, per paradosso è stato un allenatore che fino a settembre la Champions l’aveva vista solo in tv. Eppure, alla prova del campo, il calcio di Eusebio Di Francesco si è rivelato molto più adatto alle grandi partite che a quelle contro avversarie di seconda fascia in cui la sua squadra deve fare gioco. Anche in Serie A Dzeko e compagni hanno più o meno ben figurato contro JuveNapoliLazio e Inter, e la spiegazione non può essere che tattica.

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E adesso fino al sorteggio di domani si può sognare. Di pescare il Siviglia come fanno quasi tutti a parte (forse) Monchi, di fare un dispetto alla Juve proprio laddove alla Signora farebbe più male, ma soprattutto di arrivare fino a Kiev. «Te la immagini – diceva un tifoso all’uscita dallo stadio – una finale col Liverpool il 26 maggio?». Per i non romanisti: il Liverpool evoca la coppaCampioni persa ai rigori nel 1984, il 26 maggio la coppa Italia lasciata alla Lazio 5 anni fa. Chiudere due enormi ferite in un colpo solo sarebbe il massimo.

(F. Malerba)