rassegna stampa roma

Raggi: “Lo stadio solo nei limiti del Prg”. Poi rimanda tutto a un tavolo tecnico

Continua la discussione sul progetto dell'impianto a Tor di Valle

Redazione

In Campidoglio sono pronti per sedersi, di nuovo, al tavolo per discutere in merito al progetto «Stadio della Roma». Il fatto che la giunta sia pronta a incontrare i proponenti dell’opera lontano dalla Conferenza dei servizi sembra avere il senso del compromesso e serve ad aprire un dialogo sulle cubature del progetto mettendo un tecnico comunale al fianco dei due delegati «politici», l’assessore Berdini e l’architetto Grancio.

"Proseguono i contatti con la società — dichiara Virginia Raggi —. Noi riteniamo che Roma e la Roma meritino uno stadio che deve essere fatto nel rispetto dei limiti di legge del Piano regolatore. In Regione è aperta la conferenza dei servizi ed è lì che si decide". Da queste parole è nata una giornata di polemiche. Se il limite è quello già definito dal Piano regolatore, allora nell’area di Tor di Valle non si può costruire per un milione di metri cubi come chiedono i proponenti. Si può edificare per circa «soli» 400 mila metri cubi, cioè poco più della quantità di cemento che l’anti progetto Berdini era disposto a concedere alla Roma e al costruttore Parnasi.

La trattativa per lo stadio va avanti, riporta il Corriere della Sera, forse anche senza assessore. Forse sarebbe la vittoria della linea morbida seguita da Daniele Frongia che punta al taglio del 20% delle cubature. In ogni caso, la prossima settimana il progetto si sposta in Comune con l’obiettivo di trovare una sintesi politica. Poi ritorna in Conferenza dei servizi per il verdetto che, se positivo, dovrebbe essere sostenuto da una variante urbanistica. Una strada, senza variante, sembra politicamente non praticabile. Anche perché il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiarito il concetto: "Come si esce dall’impasse? Noi abbiamo fatto tutto, i tempi stringono, ed è nota la discussione interna al Comune e al M5S. Ma ora bisogna produrre degli atti amministrativi, altrimenti sono chiacchiere a vuoto".