rassegna stampa roma

La Roma apre le ali e vola al primo posto

"Questa è una vittoria che darà tanta fiducia alla nostra squadra, soprattutto a livello difensivo", dichiara Garcia al termine del match

Redazione

La Roma vince all'Artemio Franchi contro la Fiorentina grazie alla qualità dei singoli giocatori e a un gran lavoro collettivo in fase difensiva. Come riportato nell'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", i giallorossi tornano in testa alla classifica dove mancavano dal 10 novembre 2013, grazie alle reti di Salah e Gervinho. La grande solidità difensiva giallorossa è anche merito delle due frecce giallorosse che in fase di copertura si sono sacrificate con grande impegno, tanto da fare in alcuni momenti anche i terzini in una linea difensiva a sei. Garcia commenta così il 72% di possesso palla della Fiorentina: «Non piango se perdo il primo posto del possesso palla. Era previsto prendere rischi con il pressing alto e questo ci ha portato subito al gol di Salah. Poi abbiamo difeso di squadra, sofferto poco e avuto noi l’occasione più clamorosa per andare 3-0. Sono contento del contenuto della gara e dell’atteggiamento avuto. Tatticamente e mentalmente siamo stati molto intelligenti. Questa è una vittoria che darà tanta fiducia alla nostra squadra, soprattutto a livello difensivo. Siamo primi, c’è tanta strada da fare e non è questo primato che fa di noi i favoriti». Per Sousa però è la Fiorentina ad aver giocato meglio: «La partita l’abbiamo fatta noi. Non siamo stati concreti, questo è stato il problema. Ma io sono contento di sentire che la mia squadra è coraggiosa. Il risultato non è stato proporzionato a quello che abbiamo fatto. Abbiamo dominato a lungo sia Napoli che Roma, che sono due candidate per lo scudetto, però ci ha messo più in difficoltà il Napoli. La Roma si è difesa con una linea a sei...». Grande gol di Mohamed Salah nel suo ex stadio, peccato per l'espulsione sul finale. Garcia prova a difendere l’egiziano: «L’ho visto molto tranquillo anche se ha ricevuto fischi e insulti, anche per questo il cartellino rosso è stato molto severo. Non ha insultato l’arbitro, anche perché non sa l’italiano. Io mi sforzo di convincerlo ad impararlo, ma non c’è verso»

(L. Valdiserri)