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Julio Sergio, Doni, Mirante: il ballo dei “debuttanti”

LaPresse

I brasiliani esordirono contro Juve e Lazio, per il portiere prima in Champions all’Olimpico a 35 anni

Redazione

Non sarà un esordio assoluto nella competizione, quello c’è stato a Plzen nell’ultima gara del girone, contro il Viktoria, scrive Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.

Ma quella era una partita che non contava nulla perla classifica: la Roma era seconda, dietro al Real Madrid, e non poteva né salire né scendere. La gara di domani sera contro il Porto, andata degli ottavi di finale di Champions League, sarà invece la più importante della lunga carriera di Antonio Mirante.

Per evitare che l’emozione gli giochi qualche brutto scherzo dovrà fare affidamento su tutta la sua esperienza: il ghiaccio in Europa lo ha rotto a Plzen, in campionato lo aveva fatto ad Udine ma è stata la gara di Verona, con un paio di interventi salva-risultato, a dare fiducia a lui eatutto l’ambiente. Non hanno avuto la stessa fortuna alcuni tra i suoi predecessori, gettati nella mischia all’improvviso.

Non ebbe tempo di emozionarsi, ad esempio, Angelo Peruzzi, il 13 dicembre 1987, quando a 17 anni subentrò, in un Milan.Roma al Meazza a Franco Tancredi, colpito da un petardo lanciato dai tifosi rossoneri. Sentì molto la pressione, invece, Patrizio Fimiani, che da terzo portiere fu costretto a giocare la doppia finale di Coppa Italia 1993 contro il Torino a causa della contemporanea squalifica di Cervone e Zinetti: la Roma fu sconfitta 3-0 all’andata e al ritorno sfiorò l’impresa vincendo 5-2. Esordi da brivido anche per Julio Sergio, «miglior terzo portiere del mondo» che Spalletti spedì in campo in un Roma-Juve 1-3 (30 agosto 2009), che fu l’ultima gara della sua prima esperienza romanista, e per Alexander Doni, che il 23 ottobre 2005 fece la sua prima in un derby terminato 1-1.