rassegna stampa roma

Il bluff trasparenza del nuovo corso: parere sullo stadio negato ai consiglieri

Venerdì la bozza del progetto «dimezzato» entra in Campidoglio per un nuovo rendering, e stavolta ci sarà pure il presidente giallorosso James Pallotta che il giorno prima sbarca a Roma

Redazione

La Raggi ha detto che lo stadio della Roma «si farà» solo dopo aver consultato l’Avvocatura sul rischio di un maxi risarcimento da parte dei proponenti dell’opera di Tor di Valle, la Roma e Luca Parnasi. Un parere che a metà febbraio cambiò la rotta politica del Campidoglio su uno dei temi centrali nei primi mesi di governo, come scrive Andrea Arzilli sul Corriere della Sera. Un parere diventato poi inaccessibile.

«È stato redatto in un unico originale, protocollato ma non scansionato e non inserito nel “protocollo web”— scrive il capo dell’Avvocatura Carlo Sportelli con controfirma del responsabile legale del settore Urbanistica — e consegnato a mani in busta chiusa direttamente alla sindaca e del quale, perciò, la scrivente Avvocatura non è più in possesso». Cordiali saluti e addio alla tanto sponsorizzata trasparenza.

Il tutto mentre l’iter del progetto stadio prosegue. Venerdì la bozza del progetto «dimezzato» entra in Campidoglio per un nuovo rendering, e stavolta ci sarà pure il presidente giallorosso James Pallotta che il giorno prima sbarca a Roma per seguire la squadra nel dentro o fuori europeo con il Lione. Anche un americano, insomma, avrà i chiarimenti negati ai consiglieri. Le opposizioni, infatti, protestano: «La surreale risposta dell’Avvocatura, secondo la quale non dispongono più del parere in quanto consegnato al sindaco in unica copia in busta chiusa, conferma le denunce sul deficit di trasparenza dell’amministrazione grillina.

La vicenda stadio deve essere portata fuori dalle riunioni segrete», commenta Andrea De Priamo. Ma a prescindere dal fatto che ciò accada, un verdetto politico sembra esserci già: le opposizioni hanno preso possesso della parola cara ai grillini, trasparenza.