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Gente per bene e biglietti facili. Allo stadio tamburi e megafoni

Addio alla tessera del tifoso, sostituta da una fidelity card. I tagliandi per i match potranno essere comprati pure il giorno della partita e potranno farlo anche i tifosi in trasferta, ma non per il settore ospiti

Redazione

"È una bella giornata per il calcio", lo dicono tutti. Il calcio prova a riavvicinarsi alla gente perbene, soprattutto vuole riportarla allo stadio: e come convincere i tifosi di curva, ma anche le famiglie, a tornare ad assistere alla partita? Facendo quello che si può, scrive Stefano Agresti su "Il Corriere della Sera".

Sarà facilitato l’acquisto degli abbonamenti e dei biglietti, anche per chi segue la squadra in trasferta, con l’abolizione della tessera del tifoso che tante polemiche ha sollevato. Ora i biglietti resteranno nominali e il posto sarà fisso, ma la famigerata carta non esisterà più. La sostituirà una fidelity card, che permetterà al tifoso-cliente di legarsi ancora di più al club e di avere varie agevolazioni. Non solo: i biglietti potranno essere acquistati pure il giorno della partita e potranno farlo anche i tifosi in trasferta, ma non per il settore ospiti (la cui vendita chiuderà alle 19 del giorno precedente) e purché la gara non abbia restrizioni decise dall’Osservatorio.

Le società avranno un ruolo centrale: potranno punire i propri tifosi con sospensioni o multe se non rispetteranno le regole stabilite da un codice etico. Dopo dieci anni potranno rientrare nelle curve i tamburi e i megafoni, sebbene sotto controllo. Lotti ne è entusiasta: "Quando ero bambino il ritmo dei tamburi scandiva le mie giornate allo stadio". Daniela Stradiotto, presidente dell’Osservatorio del Viminale, si prende gli elogi di tutti: "Vengono aboliti i voucher, vengono abolite le campagne “porta un amico”. E in tre anni tutto andrà a regime". Solo il capo della polizia Gabrielli sembra un po’ perplesso.