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Dalla gavetta a Roma-Napoli: la notte di Di Francesco e Sarri

La squadra giallorossa è senza Strootman, Schick, El Shaarawy, Defrel ed Emerson, con Karsdorp che è stato convocato per la prima volta ma per la panchina. Quella azzurra si affiderà ai "titolarissimi"

Redazione

Uno ha iniziato ad allenare a Stia e Faella, in Seconda categoria. L’altro, prima di provare in panchina, ha fatto il team manager (Roma), il direttore sportivo (Val di Sangro) e il direttore tecnico di un settore giovanile (Pescara). In un mondo del calcio dove si prende spesso la scorciatoia, Maurizio Sarri e Eusebio Di Francesco vengono dalla gavetta. Roma-Napoli è anche la storia di due allenatori bravi, che hanno dovuto remare spesso contro tanti luoghi comuni, scrive Luca Valdiserri su "Il Corriere della Sera".

Per Sarri parlano i fatti. Napoli capolista, unica squadra a punteggio pieno e miglior attacco del campionato (25 gol). Di Francesco ha smantellato in conferenza stampa l’etichetta di integralista zemaniano: "Vincerà chi farà meglio la fase difensiva. Condivido il fatto che chi subirà meno gol vincerà il campionato". Però non ha rinnegato il suo credo: "Difendere non dipende solo dai quattro del pacchetto arretrato, altrimenti si fanno discorsi sbagliati. Si può prevalere anche facendo la fase difensiva nella metà campo avversaria e non per forza negli ultimi 15-20 metri".

La Roma è senza Strootman, Schick, El Shaarawy, Defrel ed Emerson, con Karsdorp che è stato convocato per la prima volta ma per la panchina. Il Napoli si affiderà ai "titolarissimi", cioè con il centrocampo Allan-Jorginho-Hamsik. L’assenza più pesante è quella di Milik, anche se il polacco era ormai la riserva di Mertens, che troverà un ambiente ostile per l’esultanza dello scorso campionato all’Olimpico (il cane che fa la pipì sulla bandierina del corner).