rassegna stampa roma

Cortocircuito Roma, Porto in Champions

L'anno scorso Garcia porto la Roma agli ottavi, quest'anno è andata molto peggio. Ora per i giallorossi resta solo il campionato

Redazione

La Roma perde la testa prima, restando in 9 dal sesto minuto del secondo tempo, e la Champions poi rinunciando ai 30 milioni che avrebbe portato la qualificazione. È una disfatta, che purtroppo certifica due cose: 1) lo scarso impatto internazionale del club costruito dal presidente Pallotta e dal d.s. Sabatini; 2) l’incapacità della squadra di distinguere la grinta da mettere in campo dai falli violenti e inutili che, a questi livelli, non sono tollerati.

L'anno scorso, racconta Luca Valdiserri al Corriere della Sera, con Garcia si arrivò agli ottavi, seppur tra i fischi dell'Olimpico dopo il pareggio con il Bate Borisov. Questa volta è andata molto peggio. L'eliminazione dei giallorossi, regala una ventina di milioni a testa a Napoli e Juve. Altro colpo basso per la Roma.

L'arbitro non ha sbagliato, i falli sono stati evidenti, così come fu giusta l'espulsione di Vermaelen all'andata. Salendo di livello, i dettagli contano. La superiore tecnica può salvarti da un primo tempo grigio contro l’Udinese, ma in Europa serve di più. E dire che Florenzi è come Dani Alves (Sabatini) o che Paredes è più forte di Pjanic (Spalletti) non aiuta i giovani davanti a certi paragoni.

De Rossi era l'uomo scelto da Spalletti per sostituire Vermaelen. Poteva essere una buona idea ma, dopo il tiro di Nainggolan, la Roma si è subito persa. All'8' Paredes concede un fallo evitabile e Otavio pennella la punizione da sinistra, Juan Jesus si addormenta e Felipe segna, prendendosi la rivincita sull'autogol dell'andata. E' la trentunesima volta nelle ultime trentadue partite europee che la Roma subisce gol. E sono 69.

Al 40’ la seconda svolta. De Rossi entra con un tackle durissimo e incomprensibile su Maxi Pereira. La palla era vicina alla bandierina del corner nella metà campo portoghese. Rosso diretto e ingresso dalla panchina di Emerson Palmieri, al posto di Paredes. È proprio lo stesso Palmieri, a farsi cacciare al 6’ della ripresa per un fallaccio a centrocampo su Corona, pagando l'inesperienza che un giocatore della Roma non dovrebbe avere.

Il Porto in 11 contro 9 però è quasi bloccato e concede alla Roma un paio di mischie che scaldano l'Olimpico. Un'uscita senza criterio di Szczesny però chiude il match con Layun che appoggia la palla nella porta sguarnita. Adesso alla Roma resta il campionato, la Champions non è mai iniziata.

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