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Contestazione Roma, Ranieri e De Rossi fanno i pompieri

LaPresse

Cori e striscioni contro Pallotta e Baldini. "Decisioni prese altrove". Gli ultrà a Trigoria ottengono un chiarimento

Redazione

La decisione di non rinnovare il contratto a Daniele De Rossi non poteva passare senza conseguenze. Troppo il dolore e troppa la rabbia dei tifosi romanisti, che ieri hanno manifestato fuori da Trigoria. Come riporta il Corriere della Sera, De Rossi e Claudio Ranieri sono usciti sotto la pioggia per parlare con il gruppo, insieme con il d.s. Ricky Massara, che ha avuto l’ingrato compito di rappresentare la società, vero bersaglio della contestazione. Le dichiarazioni di De Rossi e Ranieri, riportate da alcuni presenti, vanno anche lette in questa chiave. Il vero motivo della "visita" era ribadire il pieno sostegno al calciatore che vuole continuare a giocare e non si sente ancora pronto per un futuro da allenatore o da dirigente. Avrebbe accettato un contratto di un anno a una cifra ritoccata verso il basso, ma con i dirigenti non si è mai arrivati neppure a un abbozzo di trattativa. È andata meno bene a Massara che si è preso una valanga di insulti anche se, come una parte della dirigenza "romana", era favorevole a prolungare il contratto a De Rossi, ma la decisione è stata presa altrove. A Boston e a Londra sono convinti i tifosi, con Pallotta e Baldini veri bersagli della contestazione. Questa mattina Ranieri parlerà in conferenza stampa ed è prevedibile che ben poche domande verranno fatte su Sassuolo-Roma. La società ha preso una decisione su De Rossi e anche se i tifosi dovessero continuare a contestare non la cambierà. Di più: dovesse ripensarci sarebbe De Rossi, a questo punto, a non firmare. La dignità non ha prezzo. L’ultima di De Rossi, contro il Parma il 26 maggio, rischia di non essere una festa, come fu - anche se triste - quella per l’addio di Francesco Totti.