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Ansia Roma: secondo posto da salvare

Spalletti alla vigilia della gara col Bologna: "In otto partite ci giochiamo il futuro, nostro e della società"

Redazione

"In otto partite ci giochiamo il futuro, nostro e della società". Alla vigilia della gara con il Bologna, Luciano Spalletti non ricorre alla frase fatta delle otto finali, ma il senso è quello. Fuori dall’Europa League e dalla Coppa Italia per mano della Lazio ("Un’eliminazione che può disturbare gli equilibri della squadra"), resta solamente il campionato per salvare la stagione. Una lettura che piace poco all’allenatore toscano, che non ha ancora svelato il suo futuro: la stampa inglese è convinta che possa essere il candidato più accreditato alla successione di Mauricio Pochettino sulla panchina del Tottenham, scrive Gianluca Piacentini su "Il Corriere della Sera". Spalletti non chiarisce, ma rivendica la bontà del suo lavoro. "Abbiamo fallito un paio di partite fondamentali che ci disturbano, ma sono episodi singoli. È difficile trovare un periodo in cui la squadra ha fatto male, probabilmente ho sbagliato delle scelte, però ci sono 18 mesi di lavoro in cui si possono fare i confronti anche con gli altri. Nel calcio resiste solo la vittoria, quando tutti dicono la stessa cosa l’allenatore non può dire “avete tutti le visioni”. Parlando di ossessione ho cercato di provocare la reazione massima, ma non è bastato".

La stella polare è sempre la Juventus: "Se facciamo il confronto con loro che tra la coppa e il campionato hanno cambiato otto giocatori giocando due bellissime partite, non siamo ancora a quel livello. La realtà è che bisogna parlare chiaro ai tifosi: c’è bisogno di un lavoro e di un programma per contendere titoli alla Juventus, perché loro hanno un vantaggio non solo di soldi o di struttura societaria. Dobbiamo essere bravi a diminuire questo svantaggio, e in questi 18 mesi lo abbiamo fatto".