Legge con difficoltà le intenzioni di Lukaku e quando c’è da ripartire sceglie sempre la via più banale. Dopo il vantaggio laziale pare arrivargli una secchiata d’acqua gelida e riprende verve. Dura poco però. Nella ripresa torna il solito Bruno, anello debole di una Roma orfana di Florenzi. Finirà per sognarsi la notte le trecce di Lukaku. (41’st Totti ng: Spalletti prende il rosario e prega. I Santi ascoltano, ma in 10 minuti possono poco)
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