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Stadio Roma, Panecaldo: “Mai stato contro il progetto. Fiducioso sull’ok della Regione”

Il coordinatore della maggioranza precisa alcuni aspetti: "Il Messaggero ha strumentalizzato le mie parole"

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Ieri è stata una giornata storica per la Roma. Non solo per la ricorrenza dei 20 anni dal primo gol di Francesco Totti in Serie A ma soprattutto per la dichiarazione di pubblico interesse del Campidoglio per lo stadio della Roma. La delibera è arrivata alla fine di un percorso a ostacoli tra polemiche, prese di posizione e discussioni tra le parti in causa ma il primo traguardo è stato raggiunto. Ora ci sarà il passaggio in Assemblea Capitolina (entro due settimane) per poi dare l’avvio alla Conferenza dei Servizi della Regione Lazio. La speranza, come dichiarato ieri dal Sindaco Marino, è che "entro la prima metà del 2017 l’impianto sia pronto".

La redazione di ForzaRoma.info ha intervistato in esclusiva il coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo, al centro del ciclone anche lui su questo tema. L’esponente dem ha voluto in primo luogo precisare che "mi hanno fatto male tutte le cose dette su di me che sembravano che fossi contro lo stadio invece era il contrario. Anche chi mi ha insultato spero che capisca che questa cosa è stata fatta per il bene comune e nell’interesse generale dei romani e romanisti, come ha scritto la Società in un comunicato".

Per chi lo accusa di aver parlato solo per cercare visibilità, Panecaldo ha spiegato: "Per il ruolo che occupo devo interpretare le istanze non solo del Pd ma anche di altri partiti. Faccio il consigliere da anni, la visibilità l’ho ottenuta con il lavoro, sono ricordato per l’uomo dei parcheggi, quella fu una stagione dove in 18 mesi aprimmo la metà dei cantieri aperti in 18 anni". La campagna stampa di alcuni giornali ha infastidito l’esponente dem: "La cosa particolare che mi ha colpito è stato un articolo del Messaggero dove sul titolo c’era scritto che le cubature erano troppe e invece nel corpo del pezzo dicevo ‘non è per me il metro cubo la misura attraverso la quale si misura la qualità di un progetto’. Questa cosa mi ha fatto sentire male ed è stata evidente la strumentalizzazione".

Sul discorso stadio, riconoscendo il lavoro dell’amministrazione ("I 90 giorni sono decorsi con in mezzo agosto, ci sono state persone che hanno lavorato fattivamente lo scorso mese anche nella settimana di Ferragosto"), il coordinatore della maggioranza ha illustrato alcuni dettagli della delibera firmata ieri in Campidoglio: "Con la prelazione è stato fatto un passo avanti così come con la joint venture. Questa clausola, ossia una norma francobollo, è una norma di buon senso che è stata accettata dai proponenti. Il fatto che si possa scindere lo stadio dall’As Roma, contemplando anche il caso che non accadrà mai, va configurato come lesione del pubblico interesse, come quando compri una macchina pagandola a rate e se non lo fai te la tolgono, e questo rafforza ancora di più il legame tra lo stadio e l’As Roma". La messa in sicurezza della Via del Mare, tema già trattato dalla nostra redazione, "dove purtroppo sono morte due persone questa notte, ha come scopo quello di risolvere il problema dell'accessibilità".

La riunione fiume di mercoledì sera è stata abbastanza movimentata, come conferma lo stesso Panecaldo: "Sul fatto della quantificazione dell’interesse pubblico c’è stato un momento di tensione. Fa parte del ruolo che svolgono l’amministrazione e i proponenti avere un dibattito. Se tutto fosse filato liscio mi sarei preoccupato, come si discute si trovano le soluzioni".

Ora ci sarà il passaggio alla Regione Lazio, con il coordinatore dem che si mostra ottimista sull'esito: "Sono molto fiducioso che l’ente regionale darà nei tempi stabiliti la chiusura della Conferenza dei Servizi perché si parte da un punto fermo, che è il punto fondamentale, ossia il pubblico interesse dato dal Comune di Roma".

L’unico allarme che lancia Panecaldo riguarda la legge sugli stadi, in particolare per quanto concerne gli espropri: "La norma può essere migliorata sui tempi burocratici, chiusa la Conferenza dei Servizi bisognerebbe stabilire tempi più certi e stretti sul tema degli espropri".