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Mondiale 2014, Müller: “Il Maracanà è uno stadio sacro. Farò di tutto per vincere il Mondiale”

Nell'antivigilia della finale del Mondiale che vedrà sfidarsi Germania e Argentina, il bomber tedesco si lascia andare sugli obbiettivi della sua nazionale e sul fascino di giocare al Maracanà

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All'antivigilia della finale del Mondiale, Thomas Müller si lascia andare e parla del fascino del Brasile ma soprattutto del tempio del calcio, il Maracanà e fa capire gli obbiettivi della nazionale tedesca: "Purtroppo non abbiamo avuto, e non avremo, il tempo di fare visite guidate a Rio, quindi per noi sarà difficile conoscere la magia di questa città. Ma esiste una ragione per la quale sono felice di tornare li: è il Maracanà che ha la sua storia anche se ora ne hanno mutato la fisionomia. Quando vai a leggere la storia degli anni '50 e '60 capisci che quello è uno stadio sacro per qualsiasi persona faccia parte del mondo del calcio. Vedo il Maracanà come il posto giusto, l'ideale, per alzare la Coppa". Infine conclude: "Pur di vincere, se serve vado a marcare Messi, e in quel caso dovrei correre molto perché Leo non e' certo un giocatore lento. Ma non sarebbe un problema, perchè nel calcio di oggi devi comunque correre tanto, contro qualsiasi avversario e in particolare se affronti l'Argentina".