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Ciclone Mozambico, il calcio femminile scende in campo: aiuterà a combattere il colera

Le giocatrici della squadra "Cocoricoo" di Beira, la città più colpita, hanno aiutato Medici Senza Frontiere. E da oggi anche la Roma femminile inviterà sui social i tifosi a dare un supporto all'associazione

Redazione

"Il calcio femminile scende in campo per l’epidemia di colera scoppiata in Mozambico dopo il devastante passaggio del ciclone Idai, esattamente un mese fa. Le giocatrici della squadra “Cocoricoo” di Beira, la città più colpita, hanno aiutato Medici Senza Frontiere a costruire un nuovo Centro di trattamento del colera sul terreno del loro campo. E in diversi paesi del mondo altre squadre stanno supportando l’iniziativa, da oggi in Italia anche la squadra femminile della AS Roma e le sue giocatrici, che sui loro profili social invitano fan e tifosi a sostenere l’azione di MSF in Mozambico con l’hashtag #ForzaCocoricoo.

"Tutto è iniziato all’emergere di nuovi casi di colera nell’area di Chingussura, alla periferia di Beira. Per più di una settimana, MSF ha supportato il Ministero della Salute curando i pazienti nella struttura sanitaria locale, ma l’alto numero di casi ha saturato il pronto soccorso a discapito di altri pazienti in cerca di cure. Per risolvere la situazione, MSF è stata incaricata di costruire un Centro per il colera sul campo da calcio dall’altra parte della strada. Quando le giocatrici hanno saputo del progetto, si sono subito attivate per aiutare MSF e supportare la loro comunità.

"“Il ciclone è arrivato con una forza che non ci aspettavamo. Ha coinvolto tutti e distrutto quasi ogni cosa. Ora sono contenta di aiutare, di essere parte del progetto. Io e le mie compagne stiamo imparando tanto” racconta Silvia Emilia Augusto, giocatrice della squadra di calcio femminile di Beira.

“È stato un bellissimo lavoro di squadra” racconta Gabriele Santi, vice coordinatore di MSF a Beira. “Molte delle giocatrici hanno subito danni alle proprie case. Eppure hanno unito le forze e ci hanno dato una grossa mano per costruire il nuovo centro, anche se per un po’ non avranno il loro campo per partite e allenamenti.”