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Spalletti: “Dovremo rimanere noi stessi. Pochi tifosi? La romanità la sentiamo ogni giorno” – AUDIO – GALLERY – VIDEO

Domani alle 15 i giallorossi affrontano la prima stracittadina stagionale, il tecnico toscano: "Dovremo essere bravi a scegliere i momenti"

Redazione

Ci siamo, è la vigilia del derby. Domani alle 15 Lazio e Roma si sfidano nella prima stracittadina stagionale, con i giallorossi che non possono perdere punti nella corsa con la Juve e vogliono riscattare il secondo tempo di sette giorni fa contro il Pescara. Alle 13.30 il tecnico della Roma Luciano Spalletti ha preso la parola nella sala stampa del centro sportivo di Trigoria nella consueta conferenza della vigilia. Ecco le sue dichiarazioni:

"Ho una paginata del dottor Del Vescovo, che però sta scemando come quantità. Manolas ed El Shaarawy sono in gruppo oggi e si ha la certezza che possano sviluppare tutto l'allenamento in base a quanto fatto nei giorni precedenti. Paredes e Salah sono a parte, Florenzi e Nura continuano nel percorso riabilitativo. Salah non sarà della partita come sapete, probabilmente neanche della prossima".

Derby indecifrabile con una classifica corta, quanto può incidere?

"Bisogna dire subito che Inzaghi è stato bravo con i suoi ragazzi a creare un derby da alta classifica. Le due squadre stanno facendo bene ed è un confronto che vale molto in classifica. Poi ci sono anche delle avversarie e l'esito di questo derby diventa quindi  insidioso. Secondo me però avere molte squadre che mirano e hanno ambizioni importanti rende tutto più bello e affascinante e non può che goderne lo spettacolo e non possono che essere contenti quelli che hanno la personalità di essere sicuri di delineare la strada che vogliono fare".

Salah assenza importante: potrebbe decidere di cambiare modulo anche difensivamente come atteggiamento?

"Prima di tutto, qualsiasi modulo vuole che si giochi a calcio, questo è fondamentale, non il modulo che ha la squadra. La Roma ha fatto vedere di sapersi adattare, di saper cambiare, l'anno scorso in un modo e quest'anno in un altro. Per lunghi tratti ha fatto molto bene in qualsiasi scelta si sia fatta, per cui dobbiamo stare tranquilli. Salah è il campione nell'andare di là, nel partire sopra, ma la Roma sa giocare anche basso oltre che giocare sopra, sa giocare anche intera. Noi dobbiamo essere convinti che i nostri comportamenti saranno quelli che decideranno come vadano le cose".

Possibile l'avanzamento di Bruno Peres? Il lavoro che ha fatto individualmente El Shaarawy basta per essere titolare?

"Hai detto due soluzioni possibili. Io aggiungo anche quelle di Iturbe, Totti, abbiamo una rosa che ci permette di trovare altre soluzioni. Per la formazione oggi la vedo dura con il gioco delle percentuali (ride, ndr). Ho l'1% in più in mano io e me lo tengo".

Che percentuale riveste in un derby il fatto che i tifosi della Roma rispondano in tono minore, al contrario di quelli della Lazio?

"Noi, calciatori, allenatori e tutti quelli che lavorano qui dentro, vivono nella completa romanità dal lunedì, sia che vengano sia che non vengano allo stadio. Si percepisce che la romanità è uno stile di vita, un modo di salutarsi, di guardarsi, di incontrarsi, di allenarsi. Questo ce lo sentiamo addosso per tutta la settimana, quindi non abbiamo bisogno di conferme e spinte superiori. Il fatto di avere questa seconda pelle, sia che ce l'hai vicina, che sia addosso, sia che ce l'hai distante lo percepisci lo stesso. Come si disse l'anno scorso, fa lo stesso rumore che essere allo stadio. Noi sentiamo tutto il peso dell'importanza di giocare, far parte della Roma, come seguito e come città, tutte quelle belle cose che racchiude questo derby".

All'esterno c'è un'immagine che passa anche dai media di un derby cattivo, dove ci sono sempre problemi di ordine pubblico. Ho letto della possibile indagine della Digos sulle frasi dei tifosi della Lazio. Lei che ne ha vissuti tanti, com'è il derby di Roma? E' come viene descritto o è una partita di calcio?

"Meglio non usare il termine 'cattivo', diciamo un eterno contrasto. Il derby per me è una partita speciale ma si vince come le partite normali. E' un derby che smuove sicuramente due classifiche, quella del campionato italiano e quella dell'eterno confronto di queste due squadre. Dal mio punto di vista non riguarda solo il derby, ma il calcio in generale. In questa settimana ho guardato immagini, senti frasi, discorsi che cercano di motivarti. Ho cercato di capire, ci sto pensando se poi alcuni discorsi che vengono fatti siano la strada giusta, visto che l'obiettivo di tutti è di andare a togliere le barriere, se questo è l'obiettivo che si vuole percorrere. Visto che tutti dicono che il calcio deve essere un confronto più diretto. Per me, per come sono fatto e per quello che è stato il mio passato, per quello che assorbo di più, se penso alle cose che mi motivano e mi fanno piacere, il pensiero va subito al video di Allan della Chapecoense, quando prima di andare a giocare la finale dei loro sogni, sono lì a farsi il video a sorridere, che trasferiscono questa gioia, questo entusiasmo e questa felicità di andare a giocare una partita che mai si sarebbero immaginati di giocare. E naturalmente questo ti crea quell'emozione e quella qualità di cui il calcio ha bisogno. Quella è l'immagine che mi rimane più impressa, altre immagini mi passano più velocemente. Quella è ciò che mi fa più piacere vedere e sentire, che mi dà voglia di arrivare dove erano arrivati loro, pensando che tutto si svolge dietro a un pallone. Nel mezzo a tutto c'è sempre una palla. Non ci sono razze, c'è un pallone nel calcio".

Avere giocatori romani in queste partite è un vantaggio o un minus?

"Dipende se si riescono a vincere le emozioni, se si mantiene la lucidità, è un punto a vantaggio. Se respirando 24 ore su 24 tutto l'anno il coinvolgimento sentimentale che ti dà questa partita, a volte rischi di andare in over. Sono sempre le qualità dei calciatori che fanno la differenza, la personalità di saper valutare tutto quello che sta in mezzo come un qualcosa da superare ma non ad ogni costo, sempre con razionalità e ragionamento, sempre attraverso una solidità mentale come abbiamo detto più volte".

L'ultimo derby con te in panchina la Roma l'ha vinto alla grande 4-1, il penultimo, quello prima che andassi via, lo perse analogamente con il 4-2 per la Lazio e con te che entri in campo dopo 4 minuti in cui la Roma è sotto 2-0 e dici 'calma'. Che cosa trasferisci ai giocatori di questi due momenti? Questa squadra ha più convizione rispetto a quella che si smarrì dopo pochi minuti?

Visto il tempo che è passato, ricordo più l'ultimo di derby. Secondo me i calciatori della Roma hanno le qualità per vincerlo il derby. Non è come quando giochi contro il Real Madrid, che dici 'ce la potete fare', ma nel discorso tu vai a sforare nell'accreditare anche qualcosa in più di quello che dovrebbero fare i tuoi calciatori. Cerchi l'eccellenza in più cose per poter poi vincere la partita. Secondo me in questa partita qui c'è da cercare di essere noi stessi il più possibile, la partita è sicuramente difficile, perché loro stanno bene e stanno facendo un buon calcio, sono in un momento di entusiasmo. La Roma però ha le carte in regola per giocarlo alla pari questo derby, per portare a casa il risultato senza far sì che l'addizione dei calciatori ci metta un'altra addizione di quello che devono fare individualmente per poterlo vincere. Basta essere noi stessi per poterlo vincere, fare le scelte giuste nei momenti giusti, avere la personalità di passare anche da bischero, far credere che sei così ma poi ti faccio vedere che te l'ho concesso, ma ora sono in fatto in quest'altra maniera qui. Ed è tutto normale".

L'ambiente Lazio forse dà un valore superiore a questa partita rispetto a quello giallorosso. Inzaghi ha detto che pensa da mesi a questa partita, è un vantaggio dare tutta questa importanza al match e può diventare un limite che voi potete sfruttare?

"Dipende da come lo recepiscono, come lo realizzano. Io non ho letto quello che ha detto. Noi della Roma abbiamo due passioni in generale. Ora ne esercitiamo solo una, abbiamo lasciato tutto il resto di fuori, abbiamo due grandissime passioni. Tutte le attenzioni ora vanno solo a questa qui, perché ci interessa questa partita qui. E' una partita importantissima, ci smuove due classifiche e per cui vale tanto. Noi gli creeremo l'attenzione che vuole la partita. E' chiaro che fino a tre giorni fa dovevamo darla anche alle altre partite. Se Inzaghi con i suoi è riuscito a determinarlo un derby da alta classifica è perché ha vinto anche le altre e bisogna dare importanza anche alle altre. Sarebbe stato altrimenti un derby di meno valore sotto l'aspetto della posta in palio, come qualche volta è successo. E' il derby della città eterna, per cui fino a che ci sarà il Colosseo la Roma ci sarà e quindi penso ci sarà anche il derby perché ci sarà anche la squadra di Inzaghi".

Lei ha parlato spesso di cali della Roma, di personalità e carattere. La Lazio ora sta dimostrando il contrario, è questo il divario che la preoccupa di più? Le dispiace arrivare al derby da sfavoriti per molti aspetti?

"C'è qualcosa che non torna in questa analisi., se lo ridice viene da sé. Se noi abbiamo cali di tensione, si critica e spesso i risultati non sono quelli che vorremmo perché questo, e loro sono bravi ma noi siamo avanti, qualcosa che non torna c'è. La classifica dice questo, anche se di pochino. Loro hanno fatto tutto bene, noi tutto male ma c'è un punto di differenza la cosa stona un po'. Noi dobbiamo migliorare in certi aspetti, io sto sempre con la mia squadra, voglio bene alla mia squadra, io amo i miei calciatori. Nell'amore c'è ogni tanto di dire anche quello che non va bene. I miei calciatori però sono convinto che sapranno di volta in volta migliorare quelle cose che necessita il momento. In questo periodo abbiamo fatto vedere di non aver sempre messo il 100% soprattutto nelle letture o nelle scelte di squadra. Perché rivedendo le partite spesso si vede che in alcuni momenti scelgono male, ma non hanno fatto male nalla totalità la cosa. Scelgono male un dettaglio, poi è normale che si va a cercare di parlarsi chiaro, perché non bisogna nascondersi, quello che sono le nostre attenzioni sono importanti, vogliamo determinare una storia importante e bisogna fare cose importanti. Per fare cose importanti c'è bisogno di avere di risultati di livello sotto ogni comportamento individuale. Se la Lazio ci arriva meglio di noi, favorita, ci fa piacere, perché sarà uno stimolo in più per riuscire ad avere un livello di confronto per come merita il nostro avversario".

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Come sta Vermaelen? Potremmo vederlo a sinistra in una difesa a 4?

"Thomas è un centrale, che siccome sa giocare palla e ha frequenza di passo, è uno rapido e tecnico nei primi metri, può giocare dappertutto. Il suo ruolo però è centrale. Sta molto bene, ha fatto degli allenamenti dove ha messo in discussione il problema che aveva in maniera seria e le risposte sono state positive. Di conseguenza se venisse scelto saprebbe fare la sua parte, ovvio che sarebbe a suo agio più da centrale che a sinsitra".

Sarà più importante attaccare o difendere bene domani?