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Tormento De Rossi: gli infortuni alla gamba sinistra non danno pace al numero 16

Il tendine d'Achille mette in dubbio la presenza di Daniele a Euro 2016, ma tutto iniziò ai Mondiali brasiliani del 2014: è lì che il soleo del polpaccio sinistro cede per la prima volta. Da quel momento altre ricadute continuano a tormentarlo

Melania Giovannetti

Nessuna pace per Daniele De Rossi. Dopo due stagioni non poco tormentate, il centrocampista giallorosso era già pronto a prendersi la sua rivincita in maglia azzurra. Le previsioni della vigilia lo davano fuori dalla lista dei convocati per gli Europei di Francia, eppure, tra un infortunio e l’altro a centrocampo e dei test fisici più che convincenti nello stage di una settimana fa, il numero 16 si avviava senza problemi a salire le scalette dell’aereo che porterà la Nazionale dall’altra parte delle Alpi. Ora, però, le carte sembrano essersi ribaltate: un risentimento al tendine d’Achille della gamba sinistra potrebbe costringere Conte a lasciarlo a casa durante gli Europei di Francia. Già, un risentimento. «Permane il risentimento al tendine d'Achille della gamba sinistra, un problema che Daniele si porta dietro da tempo», parola del medico azzurro Castellacci.

L'INIZIO DELL'ODISSEA – Certamente non il primo infortunio per il numero 16: tutto deriva dall’odissea iniziata nel 2014 proprio in Nazionale, nei tristi Mondiali brasiliani. È in occasione di Italia-Costa Rica che De Rossi si infortuna per la prima volta al maledetto muscolo soleo del polpaccio sinistro. Salta la partita dell’eliminazione contro l’Uruguay di Suarez, stessa cosa avrebbe dovuto fare in caso di eventuali ottavi: la prognosi parla di lesione di primo grado. Le vacanze alle porte non fanno troppo preoccupare in quel di Trigoria, eppure, a tre mesi di distanza, ecco la ricaduta: la “pizzicata” nello stesso identico punto lo costringe ad uscire dal campo in Roma-Cagliari del 21 settembre 2014. Il soleo è di nuovo k.o., il forfait nei big match di pochi giorni dopo contro Manchester City e Juventus è pressoché scontato. Tutto finito? Niente affatto. È il 25 gennaio 2015 e a Firenze si gioca Fiorentina-Roma. Tutti ricorderanno il secondo infortunio di Strootman, ma c’è un fatto che passa inosservato: De Rossi si ferma di nuovo. Il problema? Sempre lo stesso. Ancora una volta lesione di primo grado, ancora una volta al maledetto soleo.

LE NUOVE RICADUTE – Inizia la stagione 2015/2016 e la speranza di tutti è che i problemi muscolari di De Rossi appartengano ormai al passato. Niente da fare: 9 mesi dopo il numero 16 torna a Firenze e si infortuna di nuovo. Questa volta non è il soleo a creare problemi, ma gli adduttori della coscia sinistra. Un affaticamento lo tiene lontano dai campi di gioco per una decina di giorni, ma è impossibile saltare una gara importante come quella contro il Bayer Leverkusen all’Olimpico. La Roma vince, ma perde nuovamente De Rossi: «Ematoma muscolare organizzato da sanguinamento di un esito cicatriziale del semimembranoso della coscia sinistra». Nuovo stop di 3 settimane. Una perdita non da poco per Garcia, che di Daniele ha sempre fatto un perno in mezzo al campo. Il tecnico francese lascia Trigoria, ma i guai muscolari per il centrocampista non sono finiti qui. Ricaduta agli adduttori? No, è di nuovo il soleo sinistro. Affaticamento contro il Sassuolo prima (2 febbraio 2016), lesione di primo grado contro il Real Madrid poi (17 febbraio): il polpaccio sinistro di Daniele cede ancora una volta. Quella gamba sinistra che, ancora oggi, continua a dare problemi.