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Stadio Roma, Mancuso (ex M5S): “Lanzalone ci disse che si poteva anche bloccare”

Parla il consigliere del IX Municipio che ha lasciato il M5S per passare al Gruppo misto: "Spiegò che in caso di annullamento non ci sarebbe stata nessuna causa di risarcimento danni nei confronti dei consiglieri comunali, poi qualcosa è cambiato"

Redazione

"Durante una riunione a inizio 2017 con l'avvocato Lanzalone e tutti gli assessori, c'era ancora Berdini e io rappresentavo il IX Municipio, Lanzalone disse che in caso di annullamento non ci sarebbe stata nessuna causa di risarcimento danni nei confronti dei consiglieri comunali. Tanto che la riunione - e il presidente De Vito può confermare - terminò con la decisione di chiedere alla società proponente di rimanere nei limiti del Prg, circa 69mila metri quadri, rispetto a quello che il professor Caudo aveva concesso, 112mila metri quadri, considerandolo parco a tema. Poi all'improvviso la situazione si è evoluta in un altro modo", parola di Paolo Mancuso. Il consigliere municipale del IX Municipio che ha lasciato il M5S per passare al Gruppo misto, è intervenuto ai microfoni di Te la do io Tokyo, su Centro Suono Sport, per soffermarsi ancora una volta sullo stadio della Roma. "Lanzalone mi sembrava un semplice consulente aggiunto all'avvocato dell'Avvocatura capitolina che era presente nelle riunioni - conclude Mancuso - In una riunione c’era anche l'attuale ministro della Giustizia Bonafede, e in uno di questi incontri con consiglieri regionali, comunali e municipali, Lanzalone ci disse: 'Signori, decidete quello che volete: noi vi appoggiamo e siamo con voi'".