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Stadio Roma, Ferrarese (pres. Invimit): “Gli attacchi ricevuti mi convincono a proseguire”

Il numero uno della società dello Stato: "Non pensavo che la mia proposta, alternativa eventualmente al progetto già esistente se quest’ultimo non potesse essere più praticabile, avrebbe potuto creare imbarazzi"

Redazione

Gli “inutili attacchi sullo Stadio della Roma mi convincono a proseguire”, parola di Massimo Ferrarese. Lunedì scorso il presidente di Invimit aveva annunciato la proposta di affidare la realizzazione dello Stadio della Roma alla società dello Stato interamente pubblica. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate ad AdnKnronos: “Non ho mai parlato della possibilità di acquisire aree private per realizzare il nuovo Stadio di Roma e anzi ho sottolineato chiaramente che Invimit avrebbe dovuto acquisire aree di proprietà del Comune di Roma o comunque pubbliche. Ritengo dunque tristemente strumentali, e per certi versi inquietanti, le prese di posizione delle ultime ore che rispediscono al mittente una proposta che considero non solo legittima, ma in linea con la mission della società che rappresento. Ci stiamo tra l’altro occupando della possibile realizzazione di diversi impianti sportivi in Italia. Non pensavo che la mia proposta, alternativa eventualmente al progetto già esistente se quest’ultimo non potesse essere più praticabile, avrebbe potuto creare imbarazzi laddove invece ritenevo potesse essere valutata con interesse. Ritengo che una società di Stato, qual è Invimit, debba valutare i propri interventi sicuramente in un’ottica di business, ma allo stesso tempo privilegiando l’interesse della collettività. Proprio per questo motivo, con l’obiettivo di capitalizzare al meglio i terreni di proprietà della Città di Roma, avevo fatto contattare la sindaca per un incontro. Evidentemente proprio la possibilità che un progetto del genere possa sottrarre la realizzazione dello stadio a futuri business privati ha innescato una serie di reazioni, tra cui anche inutili attacchi nei miei confronti. Tali attacchi, sia chiaro, non solo non mi spaventano ma mi convincono a proseguire”.