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Spalletti e Strootman ci credono: “Col Porto padroni del nostro destino”. Nainggolan, c’è l’accordo

Il tecnico giallorosso carica i suoi in vista del ritorno dei playoff di Champions: "È la partita, quella che aspettiamo da 8 mesi". Strootman lancia un appello ai tifosi: "Vorrei uno stadio pieno". Buone notizie da Trigoria: Manolas recupera per...

Melania Giovannetti

Novanta minuti da dentro o fuori. Domani sera allo stadio Olimpico tornerà a risuonare la tanto amata musica della Champions League. Ecco di nuovo la maggiore competizione europea, anche se per entrarci a tutti gli effetti la Roma di Luciano Spalletti dovrà battere (o pareggiare a reti inviolate) il Porto nella gara di ritorno dei playoff. Nel match di andata i giallorossi hanno ottenuto un 1-1 che fa ben sperare in vista di domani. Ora bisogna cambiare marcia per tornare a vincere in Europa e «salire sul palcoscenico più prezioso del mondo calcistico», parola di Spalletti.

SPALLETTI: "ASPETTIAMO QUESTA GARA DA 8 MESI" – Durante la consueta conferenza stampa della vigilia, il tecnico giallorosso è apparso più carico che mai: «È la partita, quella che aspettiamo da 8 mesi. È lei, quella che tanto desideravamo. Siamo pronti a giocarla perché è da 8 mesi che vogliamo essere lì domani sera». Il messaggio di Spalletti arriva forte e chiaro in tutte le risposte che snocciola minuto dopo minuto: «Non ci affideremo al destino, siamo noi che determiniamo quello che sarà il nostro destino domani. Si va a giocare la partita a testa alta, a tentare di vincerla sin da subito». La pressione può giocare brutti scherzi? No, non in casa Roma: «Saremo tranquilli perché chi ha paura a gestire le tensioni poi ha paura anche a gestire i successi – prosegue Spalletti –. Chi è fatto così non può giocare qui. E domani sera dobbiamo fare i padroni perché saremo a casa nostra». Senza però fare troppi calcoli, nonostante l’1-1 dell’andata lo permetta: «Se si pensa troppo si rischia di abbassare la qualità e noi non dobbiamo farlo».

QUI TRIGORIA – Sulla formazione titolare che affronterà il Porto di Espirito Santo, Spalletti non si sbilancia troppo: «Domani giocherò con i migliori che ho a disposizione. Non dico chi gioca in porta o sulla fascia sinistra». Dalla rifinitura di oggi, però, si possono trarre alcune indicazioni. Innanzitutto in difesa: Manolas si è allenato regolarmente con i compagni e sarà al centro del reparto per difendere la porta (molto probabilmente di Szczesny). Ancora da capire, invece, chi affiancherà il greco: Jesus o Fazio? Questa è la domanda. Se il brasiliano dovesse giocare al centro della difesa, sarà Emerson il terzino sinistro, altrimenti tornerà a Jesus a fare l’esterno basso. A destra confermatissimo Bruno Peres (Florenzi out anche dai convocati). In mezzo al campo tornerà De Rossi, affiancato da Nainggolan (sempre più vicino al rinnovo) e Strootman, mentre in avanti spazio al tridente Salah-Dzeko-Perotti.

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STROOTMAN: "NON AL TOP MA SONO PRONTO" – Domani sera nell’11 titolare ci sarà anche Strootman, al debutto casalingo in Champions League. «Kevin può giocare tre partite di fila? Io avevo intenzione di fargliene giocare 30, ne mancano 27…», ironizza Spalletti in conferenza. Eppure l’olandese appare meno sicuro di essere nuovamente titolare nella terza partita consecutiva in soli 6 giorni: «Non so se gioco domani, è una bella domanda. Non sono ancora al top, ma fisicamente mi sento bene. Sono pronto per giocare». Anche perché domani, in una «partita che vale tanti milioni in cui non bisogna pensare a difendere ma a segnare», serviranno calciatori di personalità proprio come lui, ma non solo. Nel corso della conferenza, Strootman lancia un appello ai tifosi giallorossi: «Spero che tutti vengano domani. Con lo stadio pieno è difficile giocare per l’avversario, è come giocare in 12. Speriamo che sia così domani, sarebbe meno complicato per noi».

IL PORTO NON MOLLA – Il clima non sarà infuocato come quello di una settimana fa al Do Dragao, ma per il Porto di Espirito Santo quella di domani sera all’Olimpico non sarà certamente una passeggiata di salute. Il tecnico portoghese – arrivato in giornata con i suoi uomini – non ha alcuna intenzione di mollare di un solo centimetro: «Abbiamo già dimostrato di essere una squadra che non si arrende mai. Dobbiamo essere più concreti, all’andata abbiamo creato senza però sfruttare le occasioni. Dovremo trovare più equilibri». Dello stesso parere anche Maxi Pereira, seduto al fianco dell’allenatore in conferenza stampa: «Quella di domani è una partita molto bella, che bisogna godersi. Dovremo cercare di vincere, è una bella pressione e qualsiasi giocatore vorrebbe giocare domani. La Roma ha grandi individualità, ma noi vogliamo guardare solo a noi stessi». Ci sarà proprio il difensore uruguaiano nella difesa titolare, affiancato da Felipe, Marcano e Alex Telles. Casillas difenderà i pali, mentre André André, Danilo ed Herrera comporranno il terzetto di centrocampo. Dubbi in attacco, non sciolti nella seduta di rifinitura all’Olimpico (a cui ha assistito anche il presidente Pinto da Costa): Otavio sulla fascia destra, André Silva al centro e uno tra Layun e Corona a sinistra. I precedenti storici nella capitale sono tutti a loro favore, eppure i tifosi portoghesi hanno paura: «Se non fossero stati in 10, all’andata avremmo perso». Novanta minuti da dentro o fuori. Non resta che attendere.