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Scala: “Per lo Shakhtar la pausa è un handicap, ma la Roma non deve sottovalutarlo”

L'ex allenatore degli ucraini: "I giallorossi mi piacciono, sono alla pari di Napoli, Juve e Inter"

Redazione

La Roma pesca lo Shakhtar Donetsk nell'urna di Nyon che ha deciso gli accoppiamenti per gli ottavi di finale di Champions. I giallorossi se la vedranno quindi con gli ucraini, avversari sicuramente non morbidi ma che fanno meno paura delle corazzate come Bayern, Real, PSG o Barcellona. Per parlare di questo sorteggio è intervenuto ai microfoni di Teleradiostereo Nevio Scala, ex allenatore dello Shakhtar ed ex calciatore giallorosso.

Lei fece un'eccellente campionato nella Roma, in prestito dal Milan.

Sarei rimasto molto volentieri alla Roma, ho spinto per restare in giallorosso, ma all'epoca i giocatori non avevano molta voce in capitolo. Ricordo quell'esperienza con grande piacere.

Che squadra era lo Shaktar, quello che lei ha allenato nel 2002?

Buttammo le basi per quella che poi divenne una realtà consolidata in Ucraina: dopo il mio addio, ci sono stati degli importanti investimenti che ora stanno dando i frutti sperati.

Come mai in arancionero approdano sempre tanti brasiliani?

La società ha una catena di osservatori che gira tutto il Brasile estremamente competente. Inoltre il presidente dello Shakhtar ha delle risorse economiche importanti e non ha paura ad investire per rinforzare la sua squadra.

Che formazione è lo Shakhtar di oggi?

Dei miei tempi è rimasto solo Pyatov, che con me era all'inizio della sua carriera. Ho visto giocare più volte lo Shakhtar, la Roma non deve sottovalure l'impegno. Gli ucraini hanno giocatori rapidi, veloci, che possono metterti in difficoltà. Ora hanno dei problemi logistici, a causa del conflitto con la Russia, non possono giocare nel proprio impianto, la Donbass Arena che ha subito dei danneggiamenti durante dei bombardamenti.

Il campionato ucraino ora si ferma.

Questo è un grave handicap, con cui ho dovuto fare i conti anche io 15 anni fa. Purtroppo fermarsi è un danno per la squadra, che, pur lavorando durante la sosta, perde quel ritmo gara che le avversarie europee hanno.

La Roma?

Mi piace moltissimo, gioca un calcio studiato. Ci sono squadre molto forti davanti alla Roma in classifica, ma sulla carta è alla pari con Juve, Napoli e Inter: la distanza dalla vetta è colmabile, deve crederci.

Cosa c'è più da temere in questa duplice sfida?

L'entusiasmo che hanno, è una squadra che è sempre stata molto unita, hanno sempre avuto uno spogliatoio forte e coeso che ha spesso fatto al differenza. Lo Shakhtar è forte anche a livello di rosa, con un buon tecnico.

Cosa le piace del gioco di Di Francesco? C'è un singolo un particolare che la entusiasma?

Non mi piace parlare del singolo, perchè si vince tutti insieme, tutti sono importanti allo stesso livello. Di Di Francesco mi piace la sua filosofia, il saper mettere in campo un calcio studiato in settimana e provato in allenamento.

Si ricorda un campionato così equilibrato?

No, perchè la Juve ha sempre dominato il campionato, anche ai tempi in cui allenavo il Parma. Ora c'è più equilibrio, la Juve non è più imbattibile, l'Inter sta crescendo, la Roma e il Napoli sono realtà consolidate, anche la Lazio può dar fastidio.

Un commento sul momento del calcio italiano.

Abbiamo vissuto delle pagine poco simpatiche in questo ultimo mese. Nessuno deve sentirsi estraneo alla crisi del nostro calcio, mi auguro che questa situazione porti ad una riflessione che aiuti a capire le motivazioni della difficoltà che sta attraversando il nostro movimento.