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Ruediger: “A Roma sto vivendo un’esperienza incredibile. Insulti razzisti in Italia? Si, al derby”

AUGSBURG, GERMANY - MAY 29:  Antonio Ruediger of Germany reacts during the international friendly football match between Germany and Slovakia at WWK-Arena on May 29, 2016 in Augsburg, Germany.  (Photo by Alexandra Beier/Bongarts/Getty Images)

Il centrale difensivo parla del suo primo anno in giallorosso: "Qui a Roma sto facendo un'esperienza molto importante, adesso sono più maturo e conto di vincere l'Europeo con la mia Germania". Condanna poi gli insulti razzisti a Gündogan e a...

Jacopo Aliprandi

"Alcuni mi chiamano Tonino, ma per i romanisti sono Rudi, in onore di Völler". Antonio Ruediger dal ritiro della sua Germania racconta a "BZ" il suo primo anno a Roma, di come è maturato in Italia riuscendo nuovamente a riconquistare con le sue prestazioni un posto in Nazionale: "Qui a Roma sto facendo un'esperienza molto importante, adesso sono più maturo e conto di vincere l'Europeo con il mio Paese". Rimarca più volte il fatto di essere tedesco proprio per accusare chi, qualche giorno fa, ha fatto commenti razzisti sui suoi compagni di squadra apparsi sulle confezioni della Kinder: "Queste cose fanno male. Siamo tutti tedeschi, cerchiamo di tifare insieme la Germania all'Europeo. Insulti razzisti in Italia? Si, al derby"

Di seguito l'intervista integrale al centrale difensivo giallorosso:

Quando è a Roma parla italiano?

"Il nostro è uno spogliatoio internazionale... Però con i miei amici, nei ristoranti, parlo italiano, lo so abbastanza bene e cerco sempre di migliorare". 

A Roma come la chiamano, Rudi, Anton, o Toni?

"Alcuni mi chiamano Tonino, ma la stragrande maggioranza mi chiama Rudi".

Perché nella Roma giocava Rudi Völler?

"Si, i romanisti amano Völler. Prima di arrivare alla Roma l'ho chiamato e mi ha detto che in città c'era una grande pressione sia da parte dei tifosi che dalla stampa. Ma ha anche aggiunto che se si capisce questo si può fare qualsiasi cosa". 

Völler aveva ragione?

"Si, qui a Roma sto vivendo un'esperienza molto importante. Prima ad esempio se mi spingevano in campo facevo delle cose stupide. Ma è il passato. Non prendo un cartellino rosso da Stoccarda-Amburgo del 2013, in questa stagione ho preso solo quattro cartellini gialli". 

La sua reazione per i commenti razzisti su Boateng e Gündogan? 

"Sono nato in questo Paese. Gioco per la Germania e voglio vincere l'Europeo. Questo è il mio obiettivo. Queste cose fanno male, dobbiamo tutti tifare per la Germania". 

Ha mai ricevuto insulti razzisti in Italia?

"Sono una volta, nel derby, ho sentito insulti razzisti. Devo dire che i tifosi della Roma non insultano mai gli avversari così pesantemente. Io vivo bene a Roma. Se il Paese dove si vive rispetta le diverse culture si vive bene e in tranquillità. Non si bisogna dare attenzione a queste persone, altrimenti è come se avessero vinto. Non è facile far finta di niente e non reagire, anche io quando andavo a scuola a Berlino mi azzuffavo, adesso sono più maturo". 

Un avversario l'ha mai insultata?

"Questo sarebbe davvero orribile. No, non ho mai ricevuto alcun insulto razzista in campo".