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Rongoni a FR: “Riposo, lavori specifici e testa”, così Ranieri può far rinascere la Roma

L’ex preparatore atletico giallorosso, attualmente al Marsiglia, indica la strada da seguire da qui a fine stagione per per dare nuova brillantezza a una squadra quartultima per km percorsi in tutta la Serie A

Dario Marchetti

Dieci sono le finali che mancano alla Roma per provare ancora a centrare l’obiettivo Champions. Quattro i punti di distacco dal Milan e la moltiplicazione di questi due dati fa quaranta come gli infortuni muscolari in stagione. Numero, quest’ultimo, che incide sulla condizione atletica della squadra e si riflette sul quartultimo posto per km percorsi in media a gara (107,187). Fondamentale, da qui a fine anno, saranno i lavori specifici per i calciatori impegnati con le nazionali, la gestione degli allenamenti, la cura del sonno e dell’alimentazione e per ultimo, ma non per importanza, il lavoro sulla testa dei calciatori. A dirlo è Paolo Rongoni, attuale preparatore atletico del Marsiglia di Rudi Garcia e con un passato anche a Trigoria sempre al seguito del tecnico francese.

COSA FARE - “Ormai non si può modificare la condizione, ma Ranieri può modellare a suo piacere quello che ha fatto in precedenza Di Francesco. Può essere comunque incisivo da qui a fine stagione” ha detto Rongoni in esclusiva a Forzaroma.info. Un primo accorgimento nasce dalla schematizzazione degli allenamenti: “Bisogna saper gestire le sedute - ha detto il preparatore dell’OM -. Scegliere un orario e mantenerlo. Evitare andando verso il caldo e se si è corti di allenarsi alle due o tre del pomeriggio con 20-25 gradi”. Di vitale importanza poi è il riposo. “Già giocare meno può aiutare la squadra giallorossa perché durante la settimana riesci a dare ossigeno alla rosa, ma a Roma si sa, si vive bene. I calciatori devono essere impeccabili anche fuori dal campo in questo finale. Dormire e mangiare bene sono fattori determinati”. Nel breve termine, però, come ha sottolineato lo stesso Ranieri (“La squadra non può fare quello che voglio, devo aiutarla in altro modo”), è importantissimo l’aspetto psicologico. “Chi lo ha preceduto (Di Francesco, ndr) ha la nomea del lavoratore - dice Rongoni -. Forse ha caricato troppo la squadra, in questo momento sarà necessario che lavori principalmente sulla testa dei calciatori”. Dentro Trigoria, poi, sarà fondamentale lavorare anche sul rapporto staff tecnico e medico, con quest’ultimo che di recente ha subito grandi rivoluzioni dopo gli addi del dottore Del Vescovo e del responsabile dei fisioterapisti, Stefanini. Non a caso Ed Lippie è stato richiamato in fretta e furia.

NAZIONALI - Certo Ranieri nelle prossime due settimane avrà comunque un organico limitato su cui lavorare, vedi infortuni e giocatori partiti per la sosta (11). La comunicazione tra club e nazionali diventa un altro caposaldo della “rinascita”. “Diventano essenziali i lavori specifici dettati dalla società per chi parte. Se la Roma sa che il suo calciatore non giocherà molto deve chiedere di alzare i ritmi in allenamento per evitare che torni sotto ritmo e viceversa se è un titolare della propria Nazionale” conclude Rongoni. Insomma lavoro non semplice per un allenatore con poco tempo e costretto a ereditare una situazione difficile. Ranieri ha ben in mente il da farsi, ma come ha detto Cristante a Ferrara: “Non è un cambio o due a invertire le sorti di una stagione”. Forse è così, ma Ranieri, club e tifosi si augurano che ci possa essere, almeno per una volta, un’eccezione.