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Roma, la carica di DiFra: “Col Barça senza paura”. El Shaarawy: “Nulla da perdere”. Ok Radja, out Under

Mercoledì il big match al Camp Nou contro I blaugrana. Perotti e Fazio: "Noi avremo l’illusione, loro avranno pressione". Monchi: "Siamo sfavoriti ma combatteremo". Il turco: "Ho detto no al City per i giallorossi"

Melania Giovannetti

Gli extraterrestri si avvicinano: 48 ore separano la Roma dalla sfida di andata dei quarti di finale di Champions League contro il Barcellona, 48 ore di attesa e tensione. “Serve rispetto, ma la paura non aiuta”, parola di Eusebio Di Francesco. Difficile non averne se davanti ti ritrovi Messi (ormai recuperato) e compagni, tra cui anche Busquets: smaltita la frattura al piede destro, il perno del centrocampo catalano sarà regolarmente a disposizione di Valverde per gara di mercoledì al Camp Nou. I blaugrana recuperano pezzi, mentre la Roma ne perde uno: ok Nainggolan e Pellegrini, con Under che resta fuori dalla lista dei convocati di Di Francesco.

DIFRA: "A BARCELLONA SENZA PAURA" - Oggi l’ultimo allenamento a Trigoria (con Radja e Pellegrini in gruppo per parte della seduta), domani mattina la partenza per la Catalogna, nel pomeriggio la conferenza stampa di Di Francesco e Fazio e poi la rifinitura al Camp Nou. “È una soddisfazione essere ai quarti di finale - racconta il tecnico giallorosso ai microfoni di Roma TV - Potevamo fare più punti in campionato, però in Europa ci stiamo togliendo grandi soddisfazioni. E ora non dobbiamo accontentarci: col Barcellona serve grandissimo rispetto e il giusto spirito, ma non la paura, perché quella non aiuta. Bisogna restare corti in tutte le situazioni di gioco senza vedere una squadra passiva. Quello che mi piace dei miei è proprio questo non essere mai passivi accettando il palleggio degli avversari”. Un lavoro fatto perfettamente nella gara di Champions a Londra: “Chelsea-Roma ha fatto cambiare mentalità e testa a questa squadra, ha dato maggiore consapevolezza e forza a quello che proponevo”.

ELSHA, PEROTTI E FAZIO CI CREDONO - La testa di tutta la Roma è lì, alla sfida col Barcellona (che sarà diretta dall’arbitro olandese Makkelie). “Sappiamo che sarà molto difficile al Camp Nou, ma non abbiamo nulla da perdere - afferma El Shaarawy all’Uefa - dovremo stare attenti a tutto: al loro palleggio, al loro possesso palla, alle giocate di Messi, il più forte giocatore che c’è in questo momento al mondo. Dovremo cercare di prendere le dovute accortezze e subire il meno possibile. Dobbiamo fare la nostra partita, giocare come sappiamo e provare a fare questa impresa che per la Roma, per la città e per i tifosi sarebbe un evento storico. Tutti vogliamo cercare di creare qualcosa di importante”. Dello stesso parere anche Perotti (alla ricerca della sua cagnolina smarrita in zona Casal Palocco) e Fazio: “Noi avremo l’illusione, ma loro avranno pressione. Siamo una grande squadra e vogliamo fare bene, anche se il Barça è il favorito della Champions. Il problema per loro è che hanno l’obbligo di vincere, da parte nostra speriamo di poter andare avanti nella competizione”.

UNDER: "HO DETTO NO AL CITY PER LA ROMA" - “Col Barcellona siamo sfavoriti, ma combatteremo”. A due giorni dal big match, anche il ds Monchi non si dà per vinto. “Qui non si è vinto molto - racconta lo spagnolo ad AS e a El Mundo - ma c’è la pressione di un grande club. Se non si ottengono successi, non si può mai essere completamente felici. Ora inizio a capire meglio il Monchi di cui Roma ha bisogno. Quando si vive un cambiamento grande come quello che ho vissuto, ci si deve conoscere di nuovo”. Inevitabile un commento su Di Francesco: “Non penso fosse una scommessa rischiosa, c’era una solida base per avere fiducia in lui. Ha giocato quattro anni qui, ha vinto anche uno scudetto. Stavo cercando un tecnico equilibrato, in grado di avere un buon rapporto sia con i media che con i tidosi. Ma anche che fosse in grado di sfruttare al meglio i giocatori che avrebbe avuto tra le sue mani”. Poi un parere anche su Totti (“Il suo vuoto è stato colmato da De Rossi”) e su Under: “È ancora molto giovane ed ha un ampio margine di miglioramento”. E proprio il turco ha parlato della sua scelta: “Ho ricevuto un’offerta dal Manchester City, ma non ero d’accordo. C’era il progetto della Roma e l’atteggiamento del club e dell’allenatore è stato importante per me. Monchi dice che posso diventare importante per il futuro di questa squadra. Di Francesco è un ottimo allenatore, che dà tanta importanza alla disciplina e al lavoro tattico”. Un lavoro che l’ha fatto crescere negli ultimi mesi, che però non potrà dimostrare mercoledì al Camp Nou. Un vero peccato.