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Roma, il giallo questo sconosciuto: è la squadra meno ammonita d’Europa

Di Francesco ha forgiato una squadra aggressiva che non cade negli eccessi. Nove gialli e nessun rosso, solo l’Arsenal è alla pari

Marco Prestisimone

Cattivi, ma non troppo. Alzi la mano chi ritiene la Roma plasmata da Di Francesco una squadra senza grinta. Il sempre scuro in volto Kolarov si è aggiunto ad una lista che già vedeva i vari De Rossi, Strootman e Manolas trainare il gruppo con agonismo e personalità.

Proprio per questo stupisce un dato di queste prime dieci giornate: con nove cartellini gialli e nessun rosso, è la squadra che, al netto della gara con la Samp da recuperare, ha ricevuto meno sanzioni in Serie A. Tra le big la Juventus è a 17, compresa la doppia ammonizione di Mandzukic nella sfida con l’Udinese, il Napoli a 14 più il rosso diretto a Hysaj nella trasferta della prima giornata con l’Hellas. Non fanno meglio neanche Lazio e Inter, i cui calciatori sono finiti sul taccuino dell’arbitro ben 16 e 22 volte.

IN EUROPA - Guardando ai migliori campionati del resto del continente, la Roma si conferma la meno sanzionata: solo l’Arsenal è a 9 ammonizioni (in dieci giornate come i giallorossi), mentre né in Ligue 1, né in Bundesliga, né in Liga si trovano club più corretti. Il PSG è a 14 anche a causa delle cattive maniere di Verratti e Neymar, espulsi per doppia ammonizione; il Barcellona è addirittura a quota 22, il Real Madrid (che ha fatto i conti anche con i ‘rossi’ rifilati a Marcelo e Sergio Ramos) a 16. Particolari i casi del Bayern Monaco e del Manchester City: i bavaresi hanno commesso 95 falli (dieci in più della Roma) in dieci partite, incappando però in 12 cartellini gialli; gli uomini di Guardiola, fallosi addirittura solo in 85 occasioni, hanno ricevuto 17 gialli e due rossi.

Ma cosa c’è dietro questa statistica?

POSSESSO PALLA – Il primo e più evidente motivo è il possesso palla: con il 55,6% di media ha il terzo miglior dato della Serie A alla pari della Juventus, alle spalle solamente del Napoli e del Milan. Dettando spesso i ritmi della partita, non è obbligata a inseguire gli avversari o a fermarne le trame.

TURNOVER – Grazie alle continue rotazioni, Di Francesco mette in campo chi gli garantisce più certezze dal punto di vista tecnico e fisico: con undici calciatori in forma e stimolati, è più facile mantenere la lucidità che tante volte è mancata alla Roma americana.

EQUILIBRIO – La sensazione è che la Roma non venga ammonita perché non ne ha bisogno: Di Francesco ha spinto fin dal ritiro di Pinzolo sul concetto di ‘squadra corta’ e i risultati si vedono. Pur giocando il calcio offensivo professato dal proprio tecnico, non si disunisce mai in campo e non è mai costretta a commettere falli che interrompano i contropiedi avversari.

ADDIO SCHIZOFRENIA – Le notti col Porto, terminate in dieci e in nove uomini, oppure le sfide allo Juventus Stadium, sono già chiuse in un cassetto. La Roma riesce a controllare l’agitazione anche quando le cose non vanno bene e anzi, tramutando in stimolo l’apparente nervosismo: con l’Atalanta nel finale barcolla senza mollare, portando a casa tre punti preziosissimi all’esordio; con il Milan un teso Edin Dzeko si becca un giallo per uno scontro con Bonucci (tanto da spingere Manolas a implorare il suo autocontrollo), poi sigla il gol del vantaggio e regala il pallone a Nainggolan nel 2-0 che chiude la partita.

Stesso discorso in Champions, dove la Roma soffre per tutta la gara con l’Atletico ma l’unico ad essere ammonito è Perotti, mentre a Londra, dopo il doppio vantaggio dei Blues, non si disunisce e alla fine trova un punto importantissimo. Gli ammoniti? Nessuno, così come nella trionfale sfida di ritorno dell’Olimpico.

E il giallo sembra già risolto.