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Roma, è Kolarov-mania. Moreno: “Possiamo fare di più”. Lazio, adesivi antisemiti choc in Sud

Il terzino ha cancellato i mugugni di inizio stagione a suon di gol e prestazioni decisive. Il messicano: "Con Di Francesco siamo cresciuti". Tifosi laziali sotto accusa per le immagini di Anna Frank con la maglia della Roma

Melania Giovannetti

Nel mondo Roma è ufficialmente scoppiata la Kolarov-mania. L’uomo del momento è proprio lui, il terzino serbo con quel passato nella Lazio che aveva fatto storcere il naso a non pochi tifosi giallorossi. Nel giro di pochi mesi tutto è cambiato: 3 gol e 4 assist - ma soprattutto prestazioni convincenti e decisive - l’hanno fatto diventare “Aleksandar Magno” e “Golarov”, i due soprannomi che oggi spopolano sui social romanisti. Ieri a Torino la sua rete su punizione ha permesso alla Roma di portare a casa una partita sporca e complicata, proprio come nella prima giornata di campionato a Bergamo. Tutti a Trigoria ne sono rimasti folgorati, a partire dal vice di Di Francesco, Francesco Tomei, che ieri ha festeggiato con lui il gol della vittoria e che spesso resta in campo con il serbo per provare le punizioni. D’altronde i numeri parlano chiaro: Kolarov non aveva mai iniziato una stagione così bene in tutta la sua carriera.

MORENO: "SIAMO CRESCIUTI E POSSIAMO FARE DI PIÙ" - Questa mattina la Roma è tornata ad allenarsi sui campi diTrigoria per preparare la sfida di mercoledì contro il Crotone (arbitra Manganiello). Ancora lavoro individuale per Fazio e Manolas, mentre chi ha giocato a Torino ha svolto una seduta di scarico. Presenti anche Edin Dzeko (suo il gol più bello della settimana in Champions League) e Hector Moreno, ieri al debutto dal 1’ con la maglia della Roma. “Sapevo di aver bisogno di conoscere meglio il calcio italiano, sono abituato a un calcio diverso - ha raccontato il messicano ai microfoni di Roma Radio - Il mio allenatore mi diceva di giocare contro l’uomo, di ammazzarlo e basta. In tre mesi qui ho imparato molto, sono cresciuto”. Lui come tutta la squadra: “La difesa subisce pochi gol e questo è fondamentale. Ma non dipende solo dai difensori alla fine, è il lavoro di tutta la squadra che conta. Siamo felici, con Di Francesco siamo cresciuti e possiamo fare ancora meglio”. Solo 117 i minuti giocati fino ad oggi nella Roma, ma Moreno non ne fa un dramma: “Quando non gioco sono contento se uno dei miei compagni fa una buona prestazione. Quando avevo 20 anni magari speravo in un errore per poter giocare, ora no. Non importante chi gioca, basta che vinca la Roma”.

ADESIVI ANTISEMITI NELLA CURVA SUD LAZIALE - Adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma e scritte antisemite: ecco il triste scenario apparso ieri sera in curva Sud durante Lazio-Cagliari. I tifosi biancocelesti normalmente presenti in Nord, infatti, si sono spostati nel settore giallorosso dopo la squalifica per razzismo e hanno tappezzato la curva con gli adesivi e i volantini offensivi, rimossi questa mattina dagli addetti alle pulizie dello stadio Olimpico. Immediata la reazione della comunità ebraica: “Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dallo stadio”, ha scritto su Twitter Ruth Dureghello, presidente della Comunica Ebraica di Roma. L’episodio è già sotto esame da parte della Procura della Federcalcio: domani, molto probabilmente, Pecoraro aprirà un’indagine sulla vicenda. Anche le forze dell’ordine stanno valutando le immagini ma, almeno al momento, non c'è ipotesi di reato. “Sono in corso i rilievi del caso per le successive valutazioni” fa sapere la Questura, che apprende con molto ritardo dell’accaduto: nella serata di ieri non è arrivata alcuna segnalazione degli steward della Lazio presenti all’Olimpico. E nel frattempo tra i tifosi laziali c'è anche chi grida al complotto ad opera dei romanisti. Incredibile, ma vero.