Roma, da Pastore a Schick: il riscatto oltre la sosta

“La cosa più triste nella vita è il talento sprecato. Puoi avere tutto il talento del mondo, ma se non fai la cosa giusta, non succede niente. Invece, se ti comporti bene, dai retta a me, succedono grandi cose”. Robert De Niro. La testa è la più grande armaadoppiotaglio di un attore, e di un calciatore. Non deve sprecare il suo talento PatrikSchick, non deve perdersi nel limbo dei "potenziali campioni mai espressi", ma deve lavorare per essere ricordato. Perché chi ha ambizione vuole rimanere nella storia, vuole scrivere la storia. Lui che in soli quattro anni di calcio professionistico ha già raggiunto la nazionale maggiore e una valutazione di oltre quaranta milioni di euro. La scommessa deve diventare vincente, e deve capire che la figura davanti a lui non è un ostacolo ma un modello da seguire e dal quale apprendere. La psicologia è tanto nel teatro, così come nel calcio: sgombrare la mente per interpretare al meglio un ruolo. Sono arrivati fischi al suo debutto, lui e Di Francesco dovranno lavorare per tramutarli in applausi. Come? Lavorando, sudando, ma anche divertendosi. Alla fine ne uscirà l'uomo e il personaggio.