La figura più misteriosa, a tratti cupa, del dramma difranceschiano. Lui, RickKarsdorp, che ha vissuto per davvero un drammacalcistico nella passata stagione. Arrivato infortunato dal Feyenoord, non ha fatto in tempo a scrivere una pagina della suastoria nella Roma che ha perso nuovamente il campo e la serenità. Un anno di inattività, guardando i suoi compagni correre, soffrire, vincere. Li ha visti esultare contro il Barcellona, ma anche piangere contro il Liverpool: li ha visti comunque emozionarsi. Lui è rimasto in disparte, in un manicomio di riflessioni che lo ha fatto viaggiare verso i più cupipensieri, smarrendo la propria identità e dimenticando quello che è il suo valore.
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Roma, da Pastore a Schick: il riscatto oltre la sosta
E ritrovarsi è ancora più difficile del perdersi. Dopo un anno da spettatore, tornare ad essere attori della compagnia romanista non èsemplice. Lui, che voleva partire direttamente da protagonista, e che invece si è dovuto accontentare di un posto in tribuna. È tornato a lavorare, a sudare dopo aver recepito il messaggio di Di Francesco: l'uomo prima del personaggio. Ritrovato quello, la strada sarà leggermente meno in salita.
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