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Roma che perde non si cambia: panchina d’oro a impatto zero

Ieri il primo cambio è arrivato solo all'83esimo minuto. La fiducia di Spalletti si ferma al 14esimo uomo e le sostituzioni non incidono. Gli errori di mercato ora pesano di più

Valerio Salviani

Lione-Roma, minuto 93. La squadra di Spalletti ha appena subito il pesantissimo quarto gol. Il tecnico si volta verso la panchina e... “entra Stephan!”. Ripartiamo da qui. La Roma dura un tempo, poi scompare. In 10 giorni i giallorossi hanno affrontato Inter, Lazio,Napoli e Lione, appunto, schierando in tutto 18 uomini. Niente male, se non fosse che Totti e Vermaelen hanno totalizzato in tutto 5 minuti. El Shaarawy, che un anno fa di questi tempi trascinava la squadra a suon di gol, ha giocato 70 minuti, mentre Paredes, il primo cambio a centrocampo, è stato in campo per 90 minuti, di cui 65 (disastrosi) nel derby. Perotti, che da inamovibile si è trasformato in riserva di lusso, è stato in campo per l'intera partita con il Napoli, per 20 (ottimi) minuti a San Siro e per altri 25 (impalpabili) nel derby, oltre ai 5 inutili di ieri. Alisson ha giocato le due di coppa totalizzando uno score passivo di 6 gol. Resta Jesus, usato sicuro e unico vero cambio che al momento da garanzie tangibili. Totale: 46 milioni di euro, 3 sconfitte. Decisive.

INVISIBILI – Ieri sera la differenza tra le due squadre l'hanno fatta le panchine. Mentre Jallet e Fekir ribaltavano le sorti del match, Spalletti stava ancora progettando il primo cambio, arrivato colpevolmente troppo tardi (83esimo minuto). “Questa è la rosa che ho scelto e con cui voglio arrivare fino in fondo”. Quante volte abbiamo ascoltato questo ritornello tanto caro al tecnico toscano? Eppure i fatti non sembrano in linea con le sue parole. Oltre a quelli già citati, ci sono anche Gerson, Mario Rui e Grenier, completamente fuori dai radar di Spalletti. Inutile pensare ai minutaggi, inesistenti. Pesano invece come macigni invece i 28 milioni (che diventerebbero 31 se il francese venisse riscattato) che la Roma ha investito per prenderli. Gli stessi che la Juventus ha spesso per Sturaro, Lemina e Rincon, fondamentali nelle rotazioni di Allegri. Addirittura gli stessi che il Napoli ha speso per Diawara e Zielinski, due titolari.

OBIETTIVI – E' il momento che la Roma decida cosa vuole fare da grande. La rosa è evidentemente troppo corta per puntare alle tre competizioni. Domenica c'è il Palermo, virtualmente retrocesso, giovedì il ritorno decisivo con ilLione. Spalletti dovrà rischiare affidandosi alla panchina e regalando minuti, indispensabili, alle prime linee che con il Lione si giocheranno l'obiettivo più importante. Dentro quindi i Vermaelen, i Mario Rui, i Grenier e compagnia bella. Dzeko, che non si ferma mai, è quello che ne ha più bisogno. Il suo apporto nelle ultime 4 partite è calato vistosamente, così come i suoi tiri in porta: solo due, uno con l'Inter e uno nato da una deviazione con la Lazio e 0 gol segnati per uno degli attaccanti che produce di più in attacco, in tutta Europa. Lo stesso discorso vale per Nainggolan, anche ieri apparso in ombra e troppo spesso sulle gambe. Prima della pausa restano 3 partite. I bonus per gli errori sono finiti. Si vinca adesso, o mai più.

DATI DELLE RISERVE IN SERIE A

Alisson: 0 presenze (8 milioni), media voto gazzetta: ng

Jesus: 14 presenze (10 milioni), media voto gazzetta: 5.73

Vermaelen: 8 presenze (prestito gratuito) media voto gazzetta: 5.5

Mario Rui: 1 presenze (10 milioni) media voto gazzetta: ng

Paredes: 20 presenze (4.5 milioni) media voto gazzetta: 6.23

Grenier: 1 presenza (prestito con riscatto a 3.5 milioni) media voto gazzetta: ng

Gerson: 4 presenze (18 milioni) media voto gazzetta: 5

El Shaarawy: 22 presenze (14.4 milioni) media voto gazzetta: 6.08

Perotti: 22 presenze (10 milioni) media voto gazzetta: 6.24

Totti: 11 presenze (vivaio) media voto gazzetta: 6.5