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Questione di numeri, Roma-Lazio: 11 gol in 40 derby, nessuno ha segnato più di Totti

15 i capitani della Roma raffigurati nella coreografia, 141 i derby giocati nella storia del campionato italiano

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Disastrosa nel primo tempo, esuberante nel secondo. Il derby della Roma è double face: il sinistro di Felipe Anderson fa vacillare lo stadio intero, il selfie di Totti fa risplendere il sereno. Roma da Dottor Jekyll e Mr Hyde. L’instabilità difensiva dei primi minuti è disarmante, come l’ingresso in campo di Strootman e Totti che si sposta centravanti di un più offensivo 4-2-3-1. I giallorossi nel primo tempo non sembrano essere scesi in campo. Una prestazione talmente opaca che non può essere giustificata da una Lazio in gran forma. Il pareggio accontenta entrambe visto l’andamento del match. Meglio recuperare che essere recuperati. Ma l’approccio è da rivedere.

0 – Gli espulsi in campo. Una stranezza per i recenti derby giocati fra le due squadre. Gli ultimi 12 incontri di campionato tra Roma e Lazio avevano visto 16 espulsioni: sette per i giallorossi e nove per la squadra biancoceleste. Questa volta invece tanta tensione ma nessun rosso. Buona direzione di Orsato che però non si è risparmiato nel tirare fuori i cartellini gialli: quattro per parte, otto in totale. Nainggolan e De Rossi erano diffidati, salteranno la trasferta di Palermo.

2 – Il numero di sostituzioni effettuate da Garcia all’intervallo. Anomalo ma dettato dalla situazione critica della prima frazione di gioco. In questa stagione è successo solo nell’1-7 casalingo contro il Bayern. In quell’occasione Garcia sostituì Totti e Cole per Florenzi e Cholevas. Disastro che non fu evitato mentre questa volta i cambi sono stati un toccasana. Nella ripresa del derby restano in panchina Florenzi e Nainggolan per lasciare spazio a Ljajic e Strootman. Scelta azzeccata, di pari passo a quella di cambiare modulo. Due minuti ed è l’olandese a servire a Totti la palla che accorcia le distanze. Garcia rimedia agli errori del primo tempo.

7 – Le partite casalinghe di campionato dove la Roma ha tenuto la porta inviolata. La Lazio si aggiunge alle altre due squadre che erano riuscite a segnare nella porta di De Sanctis: Inter e Sassuolo. Due marcature per ognuna di queste formazioni di cui cinque nei primi tempi e solo una, quella di Osvaldo, nella ripresa. Problema di concentrazione, in calo nelle ultime giornate. Una difesa che non regge più come una volta. Una Roma da rivedere nell’approccio alla partita.

11 – I gol segnati da Francesco Totti nei 40 derby giocati in carriera. Record storico. Nessuno ha mai segnato di più nella stracittadina romana. Testimonianza di un calciatore eterno, tra i migliori che la storia del calcio italiano possa ricordare. L’età non sembra un problema: a 38 anni mette a segno quattro gol in 17 presenze da inizio stagione. Sono anche i primi suoi primi due gol su azione del campionato: l’unico non dal dischetto è stato il pallonetto di Manchester.

15 – I capitani della Roma raffigurati nella coreografia innalzata prima del fischio d’inizio del derby. Uno spettacolo per gli occhi, un tocco nel profondo del cuore. Le 15 bandiere più rappresentative della storia giallorossa. Tanti simboli del passato, alcuni del presente. Bandiere come Giannini, Bruno Conti, Di Bartolomei e Ferraris IV. Bandiere come Totti e De Rossi, ancora in campo a lottare per la maglia della propria città. E in rinfacciando la nord, lo striscione recitava: "Figli di Roma, Capitani e bandiere, questo è il mio vanto che non potrai mai avere".

141 – I derby giocati nella storia del campionato italiano. Nel conteggio delle vittorie la Roma è in vantaggio per 48 successi a 36. I giallorossi hanno vinto solo una delle ultime sei stracittadine, quella per 2-0 del settembre 2013. I biancocelesti hanno vinto solo uno degli ultimi 16 derby giocati da squadra ospite (2-1 nel marzo 2012). Prima dello 0-0 dello scorso febbraio, la Roma arrivava da una striscia di 13 derby consecutivi in cui aveva sempre trovato la via del gol. L’ultimo 2-2 risaliva all’aprile del 2001 quando la Lazio recuperò i gol di Delvecchio e Batistuta. Ottimo presagio: in quella stagione la Roma di Capello vinse lo scudetto.

4231 – Il modulo utilizzato dalla Roma nel secondo tempo. Evidentemente, e per fortuna, non esiste solo il 4-3-3. Garcia ha rinnegato le sue origini e snaturato il modulo che fino ad ora era stato assoluto protagonista della stagione. Con la squadra sotto di due gol la mossa del tecnico francese ha rimesso in piedi una partita a un passo dal baratro. Totti è tornato centravanti alla Spalletti, quando nel 4-2-3-1 era protagonista in campo e nelle esultanze per i tanti palloni da raccogliere in rete. Niente paura, nel calcio la coerenza non vince.