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Questione di numeri, Roma-Bayern: 4 i punti nel girone di Champions, 17 come Manchester e Benatia

40 i gol della serata di Champions del martedì, al 53° il palo colpito da Gervinho e 251 i milioni di euro che il Bayern spende ogni anno per il suo monte ingaggi

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Troppo aperta e con poca aggressività. La Roma esce dall’Olimpico senza alibi che regga. La stagione è ancora lunga, ma la batosta è pesante. Una squadra caricata fin oltre le dovute aspettative che non è riuscita a risollevarsi dopo i primi schiaffi ricevuti. Di marcature ne sono arrivate sette ed hanno riesumato i fantasmi di Manchester che a Trigoria pensavano di aver riposto nello stanzino per sempre. Tutto questo considerando che la Roma è ancora in corsa, se non più vicina, alla qualificazione del girone di Champions. Una débacle ci può stare, l’importante sarà rialzare la testa fin da subito. La vera prova da grande squadra sarà quella di Genova con la Sampdoria. Più umili, ma verso il tricolore.

1 – Il gol fatto dalla Roma nella partita di ieri sera. Il Bayern non subiva una rete dal 30 agosto quando Howedes siglò il definitivo pareggio interno per lo Schalke. Amara consolazione visto che i bavaresi erano già in vantaggio di cinque reti e la loro concentrazione era nettamente calata. Colpito anche un palo e almeno un’altra occasione nitida fallita da pochi metri. Nonostante tutto, la Roma ha dimostrato nel corso della stagione di non essere quella di ieri sera e di non avere sei gol di differenza contro i campioni di Germania.

4 – I punti che la Roma ha guadagnato nelle prime tre partite del girone di Champions. Non catastrofica la situazione dei giallorossi arrivati alla metà del percorso iniziale in Europa. Un risultato comprensibile valutando la trasferta inglese e il ruolino di marcia dello stesso City. La squadra di Pellegrini ha conquistato solo due punti nello stesso numero di partite ma ha già archiviato una trasferta in più. La Roma ora dovrà andare a Monaco e poi in Russia prima di attendere lo scontro diretto nell’ultima giornata all’Olimpico contro gli inglesi. Sperando che sia una partita da dentro o fuori.

5 – Il numero di reti subite nel primo tempo. Non era mai successo che nelle coppe europee una squadra si ritrovasse sotto col punteggio di cinque marcature a zero. Testimonianza dell’appannamento generale nella prima frazione di gioco, dove la Roma si è sciolta in un bicchier d’acqua dopo che Robben ha stregato l’Olimpico con una magia. Erano passati solo otto minuti, c’era il tempo per rimediare e reagire. Invece i giallorossi sono caduti nel baratro e con loro è andato in confusione anche Garcia, con tanto di sincera ammissione di colpe.

17 – Inevitabile e doloroso. Il risultato della partita di ieri dopo il fischio finale del direttore di gara. In 90 minuti ha subito un gol in più di quanti ne abbia subiti nelle altre 9 partite della stagione. In Champions i giallorossi non riescono a chiudere il match a porta inviolata: anche con City e Cska gli avversari sono riusciti a superare l’estremo difensore della Roma almeno una volta a match. Nel segno del 17 riaffiorano i fantasmi di Manchester e gli spettri di Benatia, visto che Mehdi ha lasciato la Roma portando addosso questo numero per una stagione intera, ed è tornato nella capitale con lo stesso risultato che in Italia ha un importante significato scaramantico.

40 – I gol della serata di Champions del martedì. Tante, anzi tantissime, le reti segnate negli otto incontri serali disputati in giro per l’Europa. Il rispetto per l’avversario lo si dimostra anche continuando a giocare e segnare senza fermarsi per pietà, come gli stessi tedeschi hanno insegnato ai mondiali contro il Brasile. Il 6-0 del Chelsea di Mourinho e il 7-0 esterno dello Shaktar sono la testimonianza che in Champions ci sono squadre di ottimo livello che mettono tutto il loro impegno senza risparmiarsi o pensare al turnover. La sconfitta della Roma per 1-7 resta la più pesante di sempre per una squadra italiana in casa.

54 – Il minuto di gioco in cui è arrivato il palo di Gervinho, primo e inutile segnale di ripresa. Rudi Garcia scuote i suoi all’intervallo ma il morale della squadra è troppo a pezzi per risollevarsi ed il risultato è troppo compromesso per poter essere ripreso. L’unico a non mollare mai è stato proprio l’ivoriano che si è meritato la sola sufficienza nelle file giallorosse. Circa dieci minuti dopo l’inizio della ripresa la Roma ci ha provato con alcune trame interessanti prima di arrivare al legno colpito da Gervinho. Non a caso, l’autore dell’unico gol nell’ormai storica umiliazione tedesca all’Olimpico.

251 – I milioni di euro che il Bayern spende all’anno per il suo monte ingaggi. Una cifra spaventosa che nel calcio italiano non trova paragoni. Un altro dato allarmante che si aggiunge alle statistiche del divario tra bavaresi e capitolini. La Roma si attesta intorno ai 98 milioni di tetto ingaggi mentre se si prendono in considerazione le cifre sui ricavi ci troviamo difronte ad uno spaventoso abisso. I giallorossi nella stagione 2013/2014 hanno ricavato circa 128 milioni mentre i successi dei bavaresi hanno fruttato alle casse della società ben 528 milioni di euro. Economicamente parlando il Bayern batte la Roma 4 volte a 0.

3.722.563 – I milioni di euro dell’incasso dell’Olimpico di ieri sera. Per la Roma è un record assoluto, primo passo segnale verso la modernizzazione tanto urgente al calcio italiano. Gli spettatori hanno raggiunto quota 62.292, sostenendo la squadra per 90 minuti anche se in una partita da dimenticare al più presto. A fine gara i giocatori hanno umilmente ringraziato tutti i tifosi presenti, lasciando presagire che i lupi sono ancora in giro e forse fra 15 giorni compreranno un biglietto direzione Monaco.